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Trekking

DESCRIZIONE

TraversaMarche

In cammino verso Aspiocon vista su Monte Conero

Ho ideato e progettato questo cammino nell'autunno-inverno del 2017. Per me aveva un significato rievocativo, alla riscoperta delle mie origini famigliari paterne, attraverso luoghi visitati durante l'infanzia, ma anche un senso esplorativo, per allargare i miei orizzonti al di là di ciò che conoscevo.

L'itinerario attraversa le Marche da ovest a est, partendo da Fabriano e raggiungendo il Conero. L'ho percorso in parte nella primavera del 2017, in parte a inizio estate del 2019, per lo più accompagnato dalla mia dolce consorte, e in alcune tappe anche da una coppia di cari amici.

Abbiamo potuto ammirare un'ampia varietà di paesaggi, iniziando dai suggestivi monti del Fabrianese e della zona di Frasassi, proseguendo tra le dolci e verdeggianti colline della Vallesina, per concludere con gli incantevoli scorci e le rinomate spiagge del Parco del Conero. E tutto questo incrociando numerosi borghi e paesi, ricchi di storia e di fascino.

Percorrere questo itinerario a piedi ci ha permesso di attraversarne il territorio con lentezza e attenzione, e apprezzarne appieno immagini, colori e profumi. Se a questo si aggiungono la cucina squisita, i vini tipici, e la grande ospitalità, posso dire che è stata una meravigliosa esperienza, emozionale e sensoriale.


Tappe

L'itinerario si compone di sei tappe, per un totale di 109 Km:

A queste si aggiunge un itinerario sul Conero. Ci siamo presi il tempo di visitare anche altri luoghi, non sempre direttamente sul percorso, che hanno piacevolmente arricchito il nostro soggiorno.


Periodo

Il periodi consigliati sono la primavera e l'autunno, quando le temperature sono più gradevoli, ed è più facile trovare posto per i pernottamenti.

Intraprendere il percorso se le temperature sono elevate è nel migliore dei casi fonte di disagio, ma può anche mettere il camminatore in situazione di difficoltà.


Logistica generale

La Ferrovia Pedemontana delle Marche è il mezzo raccomandato per raggiungere Fabriano, punto di partenza dell'itinerario, ma anche San Vittore delle Chiuse, punto di riferimento per la gita alle Grotte di Frasassi. Si faccia riferimento al sito di Trenitalia.

Per il resto, una rete di autolinee consente facili spostamenti in tutte le direzioni. Si consultino gli orari della locale Azienda Trasporti e Mobilità. Gli orari sono anche scaricabili in formato PDF.

Per i pernottamenti, internet è la fonte privilegiata. Nella descrizione delle singole tappe, per comodità, verranno comunque indicati i B&B in cui abbiamo soggiornato.


Grotte di Frasassi

Questa meraviglia geologica è una tappa d'obbligo.

Scendiamo dal treno alla stazione di Genga - San Vittore, percorriamo circa 200 m verso nord, attraversiamo il passaggio a livello, poi ci dirigiamo verso l'ampio piazzale dove si trovano la biglietteria e il punto di partenza della navetta, che ci porta direttamente all'ingresso, per una visita guidata.

Percorrendo la seppur limitata parte aperta al pubblico, e ascoltando le parole della guida, possiamo immaginare l'immensa emozione provata dagli scopritori, e rimaniamo estasiati alla vista delle incredibili forme che la natura ha pazientemente creato nel corso dei millenni.

Grotte di FrasassiStanza delle Candele

Grotte di Frasassi

Grotte di Frasassi


Fabriano

Qui comincia il nostro lungo cammino. Prima di iniziarlo, ci concediamo un assaggio di storia della città, percorrendo pochi passi nel centro storico.

In Piazza del Comune troviamo il Palazzo del Podestà e la Fontana Sturinalto,

Fabriano
Piazza del Comune

nonché il Loggiato di San Francesco:

Fabriano
Loggiato di San Francesco

A poca distanza, in Piazza Papa Giovanni Paolo, troviamo la Cattedrale di San Venanzio

Fabriano
la Cattedrale di San Venanzio

e l'Ex Ospedale di Santa Maria del Buon Gesù:

Fabriano
Pinacoteca civica - particolare del loggiato

Sarebbe raccomandabile trovare il tempo anche per visitare il Museo della Carta e della Filigrana, che testimonia l'importanza storica della produzione cartiera della città. Si trova nei pressi del Parco Regina Margherita, in Viale Giambattista Zobicco.


Da Fabriano a Pierosara

E' tempo di camminare. Ci aspettano nel complesso più di cento chilometri; l'entusiasmo e l'aspettativa sono al massimo.

La parte iniziale della prima tappa si svolge prevalentemente su strade e stradine, percorrendo le quali ci allontaniamo da Fabriano attraverso dolci paesaggi collinari.

Fabrianese
in cammino da Fabriano verso Moscano

Fabrianese
colline e montagne

In seguito, prevalentemente su sentiero, per boschi di latifoglie, risaliamo il lato occidentale della dorsale che separa il Fabrianese dal Parco della Gola della Rossa e di Frasassi.

In cammino
nel bosco di latifoglie

La dorsale è formata da varie cime quasi allineate tra loro, tra cui Monte le Conche, Monte Rimosse, e Monte Valmontagnana.

In cammino
verso Monte Valmontagnana

In maggio, tra i tanti fiori, spiccano le acacie, le ginestre e il maggiociondolo.

In cammino
fioritura di acacie

In cammino
verso Monte Valmontagnana

Maggiociondolo

Dopo esserci elevati attorno a quota 800 m, percorriamo, con poca pendenza, il fianco orientale della dorsale, senza raggiungerne la sommità.

In cammino
verso Monte Valmontagnana

I prati sono un tripudio di fiori di ogni colore.

Fioritura

Ci si apre la visuale sulla Gola della Rossa e su Monte Murano, e scorgiamo l'abitato di Pierosara.

Panorama
verso la Gola della Rossa

Nei pressi di Casale Romei, iniziamo la lunga discesa per il Sentiero Cagliostro. Qualche passaggio richiede attenzione. E' possibile evitare questo tratto optando per la variante facile, vedi descrizione della prima tappa.

Passaggio lungo il Sentiero Cagliostro
scendendo verso San Vittore delle Chiuse

La nostra discesa termina a San Vittore.

Scendendo per il Sentiero Cagliostro
verso San Vittore delle Chiuse

Vista su San Vittore delle Chiuse

Un sentiero risale fino a Pierosara, incantevole paesino, che segna il fine tappa.

Pierosara

Dopo il tramonto, il paese si colora di luci. Ci attende una notte ristoratrice, nel meraviglioso silenzio del luogo.

Pierosara
atmosfera al crepuscolo


Da Pierosara a Cupramontana

Due tappe, con punto intermedio a Serra San Quirico, che il camminatore più allenato potrebbe voler fondere in una sola.

Ci lasciamo alle spalle Pierosara

Lasciando Pierosara
in cammino verso Cerqueto

e percorriamo prima tranquille stradine, poi un comodo sentiero, tra ali di fitti cespugli di ginestre, dal profumo intenso.

In cammino tra le ginestre
da Cerqueto verso Monte Murano

Ci eleviamo lentamente fino a uscire dal bosco, verso grandi prati,

In cammino
verso Monte Murano

costellati di fiori.

Fiori di prato
nei pressi di Monte Murano

Fiori
nei pressi di Monte Murano

Fiore
nei pressi di Monte Murano

Diamo un'ultima occhiata, alle nostre spalle, alla dorsale di Monte Valmontagnana

Panorama da Monte Murano
verso Monte Valmontagnana

e dirigiamo i nostri passi verso la massima elevazione di tutto il cammino.

In cammino
verso Monte Murano

Dalla croce di Monte Murano il panorama è fantastico. La vista spazia lontano verso est, abbracciando tutta la Vallesina, e spingendosi fino al mare, distante circa 50 km in linea d'aria.

Croce di Monte Murano
panorama verso la Vallesina

Per prati e poi attraverso un bosco, scendiamo verso Serra San Quirico.

In cammino
verso Serra San Quirico

Serra San Quirico

Ci concediamo una visita alla parte alta del borgo, uno sguardo panoramico dalla Loggia Manin, infine scendiamo lungo le caratteristiche Copertelle.

Serra San Quirico
le Copertelle

Serra San Quirico
uscita dalle Copertelle

Dalla pittoresca stazione ferroviaria,

Serra San Quirico
stazione ferroviaria

ci inoltriamo nelle campagne verso contrada Bruscara,

In cammino
da Serra San Quirico verso Bruscara

con eventuale deviazione per l'Abbazia di Sant'Elena, lasciandoci alle spalle Serra San Quirico

Serra San Quiricodalla strada per Bruscara

e Monte Murano.

Vista su Monte Muranodai pressi di Serra San Quirico

Lungo la strada

In cammino
verso Bruscara

ci capita di fare un simpatico incontro.

Farfalla
su mano sudata

Camminiamo a lungo, ammirando il mutevole paesaggio collinare.

Vista verso Mergodalla strada per Bruscara

Panorama verso Monte Murano
dai pressi di Sasso

Un'ultima salita, con eventuale deviazione all'Eremo dei Frati bianchi, e ci approssimiamo a Cupramontana, fino a raggiungerla.

In cammino
verso Cupramontana

Cupramontana, Piazzale Cavour
Palazzo Municipale

Attraversando il portale del Palazzo Municipale, troviamo accesso alla suggestiva piazza centrale, di forma ovale.

Cupramontana
Piazza IV novembre


Da Cupramontana a Santa Maria Nuova

Questa tappa inizia con delle rose e si conclude con altre rose.

Il previsto innalzamento delle temperature ci induce a una partenza molto mattiniera: albeggia, quando lasciamo Cupramontana.

Alba a Cupramontana

Incontriamo presto un roseto.

Rose
lungo la strada per San Paolo di Jesi

Camminiamo a lungo per le campagne, superando il piccolo abitato di San Michele, e mentre ci approssimiamo a San Paolo di Jesi, vediamo Cupramontana sempre più lontana.

Panorama collinare
dalla strada per San Paolo di Jesi

Dopo San Paolo, camminiamo a lungo per verdi colline sconfinate, sempre simili a sé stesse, ma sempre diverse.

In cammino
verso Santa Maria Nuova

Panorama verso Monteroberto e Castelbellino
dalla strada per Santa Maria Nuova

Paesaggio collinare
lungo la strada per Santa Maria Nuova

A sinistra, la vista spazia verso Jesi e dintorni.

Panorama verso Jesi
dalla strada per Santa Maria Nuova

E attorno a noi ancora colline, verdi colline, dolci colline.

Paesaggio collinare
lungo la strada per Santa Maria Nuova

Casale di collina
lungo la strada per Santa Maria Nuova

La chiesetta di Santa Maria del Colle ci indica che non manca molto alla meta.

Chiesetta di Santa Maria del Colle
nei pressi di Santa Maria Nuova

E a Santa Maria Nuova troviamo di nuovo rose. Molte splendide rose.

Roseto
al B&B Il Giardino delle Rose


Jesi

Santa Maria Nuova è il punto più favorevole per raggiungere Jesi e visitarla. Sono sufficienti infatti 20 minuti di corriera, che passa a orari abbastanza ravvicinati.

Molti sono i monumenti, le chiese e gli altri luoghi di interesse; ci limitiamo a citare il Teatro Pergolesi, l'Arco Clementino e Piazza Federico II.

Jesi
Teatro Pergolesi

Jesi
Arco Clementino

Jesi
Piazza Federico II

Ma non possiamo mancare di ammirare le possenti mura che circondano il centro storico

Jesi
le antiche mura

Jesi
le antiche mura

al quale si ha accesso solamente da tre varchi: Porta a Valle, dove si trova la stazione delle autolinee, Porta Bersaglieri

Jesi
Porta Bersaglieri

e Porta Garibaldi.

Jesi
Porta Garibaldi


Da Santa Maria Nuova a Offagna

Si, ho scattato questa foto a Santa Maria Nuova mentre albeggiava. No, non siamo partiti così presto, bensì con calma, dopo colazione.

Santa Maria Nuova
all'alba

Dopo aver lasciato il paese

Santa Maria Nuova
Palazzo del Comune

ci tuffiamo nuovamente tra le colline

Panorama
poco dopo Santa Maria Nuova

Panorama collinare
poco dopo Monti

Campo di grano con papaveri
nei pressi di Rustico

In cammino verso Polverigi
tra campi di grano

Dopo lungo incedere, i nostri occhi, mai sazi di quegli affascinanti paesaggi, colgono il profilo di Polverigi,

In cammino verso Polverigi
in vista del borgo

dove poco dopo giungiamo.

Polverigi
fontana e Municipio

Una breve visita, e dopo esserci rifocillati, ripartiamo, attraversando l'ampia e verde valle che ci separa da Offagna.

In cammino verso Offagna
paesaggio collinare in vista della Rocca

Una volta raggiunto il borgo, saliamo fino all'imponente e stupenda rocca.

Offagna
la Rocca

La vista, dal punto panoramico attiguo, è ampia e spettacolare.

Panorama da Offagna
verso Osimo

Panorama da Offagnasul paese

Purtroppo non riusciamo a visitare l'interno della rocca, con la sua rinomata sala d'armi, dato che l'orario invernale, in vigore fino a metà giugno, prevede visite solo durante il fine settimana.


Osimo

Offagna è il punto più favorevole, dal punto di vista della mobilità pubblica, per recarsi in visita a Osimo. Le autolinee offrono varie corse nell'arco della giornata, e il tempo di percorrenza si aggira attorno ai venti minuti.

Il borgo, attorniato da alte mura, offre vari punti di interesse. Lo visitiamo con soddisfazione, soffermandoci al Palazzo del municipio, dove si trovano gli Osimani senza Testa,

Osimo
Palazzo del Municipio

e alla Co-cattredrale di San Leopardo.

Osimo
la co-Cattedrale di San Leopardo

Non manchiamo di dare attenzione anche ad altre chiese, e al Teatro, né di passeggiare lungo la terrazza panoramica che si affaccia a sud e a est, dove lo sguardo, partendo dal mare, volgendo in senso orario, abbraccia innumerevoli colline, e numerosissimi borghi.

Ciò che ignoravamo in precedenza, è che anche Osimo, al pari di Camerano, ha un suo sistema di grotte, lunghe chilometri, scavate dall'uomo nel corso dei tempi, a partire dai Piceni, circa tremila anni fa, per proseguire con gli Antichi Romani, e durante il Medioevo.

La competente guida ci accompagna lungo i 300 metri circa di grotte visitabili, e ci narra la storia e le caratteristiche del luogo.

Osimo
le Grotte

Osimo 
le Grotte

Osimole Grotte


Da Offagna a Sirolo

Ci allontaniamo da Offagna

Lasciando Offagna
in cammino verso Aspio

percorrendo tranquille stradine, con vista su Osimo, alla nostra destra.

Panorama collinare verso Osimo
poco dopo Offagna

Poi ci godiamo un bel tratto su sentiero, nella campagna verdeggiante e tra campi di grano.

Panorama prima di Aspio
verso Candia

In camminoverso Ponte dell'Aspio

Paesaggio collinare
prima di Aspio

Quando raggiungiamo il fondovalle, presso Ponte dell'Aspio e Aspio Terme, non possiamo evitare una zona molto inurbata, a forte carattere industriale e commerciale.

Dal nostro punto di vista è il momento meno attraente del percorso. Qualche tratto, seppur breve, richiede molta prudenza a causa del traffico.

E' infatti facile oltrepassare l'autostrada e la ferrovia, grazie a comodi sottopassi.

Sottopassonei pressi di Aspio

Non è invece agevole attraversare la strada statale,

Aspio Terme
attraversamento della strada statale

né costeggiare il breve tratto di strada direttissima del Conero, privi di attraversamenti pedonali e marciapiedi.

Ma poi siamo nuovamente in campagna

In cammino verso Camerano
campi di grano e filari di pioppi

e saliamo per una tranquilla stradina verso Camerano. I più allenati si fanno carico del... carico.

Verso Camerano
i più allenati alleviano le altrui fatiche

Al culmine della salita raggiungiamo il centro del borgo.

Camerano
Piazza Roma

La principale attrazione di Camerano sono le Grotte, visitabili su prenotazione.

Cameranole Grotte

Cameranole Grotte

Camerano
le Grotte

Ci allontaniamo da Camerano,

Papaveri
dopo Camerano

Camerano
dal sentiero per Massignano

percorrendo sentieri e stradine, che salgono verso Massignano,

Sentiero per Massignano

dove incontriamo i simpatici amici della Comunità Terapeutica, con cui ci intratteniamo un poco a parlare.

Massignano
gli amici del Centro Terapeutico

La strada è ora in discesa.

In cammino
verso Sirolo

Passiamo presso la Chiesetta della Madonnina

Chiesetta della Madonnina

e non molto più avanti siamo ormai a Sirolo.

Sirolo
verso il centro

Dal centrale Piazzale Marino ci godiamo lo stupendo panorama sul litorale del Conero.

Sirolo, Piazzale Marino
panorama sul Conero

C'è tempo ancora per una visita alla Spiaggia Urbani

Sirolo
Vista sulla Spiaggia Urbani

e per ammirare la Disfida delle Contrade. E' difficile portare acqua in una ciotola svasata, correndo!

Sirolo, Palio di San Nicola
la Disfida delle Contrade


Monte Conero e le Due Sorelle

Mi piace alzarmi al mattino presto, al mare, per ammirare l'alba.

Sirolo
alba sul mare

Ho lasciato Sirolo da una mezz'ora quando il sole già si alza sopra l'orizzonte.

Il sole dopo l'alba
dal sentiero per Monte Conero

Risalgo le pendici di Monte Conero, la cui sommità non è purtroppo aperta al pubblico, quindi mi dirigo verso la Badia di San Pietro, dove imbocco il belvedere, che mi offre spesso scorci panoramici sul mare.

Scorcio sul mare
dalle pendici del Monte Conero

Scendo a prendere il sentiero che porta a Passo del Lupo (un tempo Passo della Croce), e con la vista abbraccio tutta la parte meridionale del litorale del Conero.

Panorama dal Monte Conero
con Sirolo, Numana e oltre

E poi si rivela ai miei occhi la meta di questa mattina, una spiaggia che sembra uscita da un sogno, con i due bianchi faraglioni che ne impreziosiscono l'estremità settentrionale.

Spiaggia delle due Sorelle
panorama dai pressi del Passo del Lupo

Non c'è nessuno, tranne una coppia di ragazzi in una minuscola tendina gialla. Il sentiero che scende alla spiaggia, ufficialmente, è chiuso. In realtà è in buone condizioni, tranne l'ultimissimo tratto. 

Spiaggia delle Due Sorelle

Un gabbiano mi osserva, o forse no, da uno dei due faraglioni.

Spiaggia delle Due Sorelle
gabbiano

L'acqua è fredda come se fosse aprile, poiché quest'anno a maggio il tempo è stato quasi sempre brutto. Ma la trasparenza e la calma del mare sono un richiamo irresistibile, e mi concedo un bagno catartico.

Torno verso Sirolo, affamato come un lupo. Scorgo molti cespugli di Cistus Albidus.

Cistus Albidus
sulle pendici del Monte Conero

Non ne vedevo così tanti dai tempi della Grande Traversata Elbana.

Io e la mia dolce metà passiamo il resto della giornata spiaggiati, godendoci un po' di meritato riposo.

Sirolo, Spiaggia Urbani
vista verso Monte Conero


Recanati

Rimaniamo piacevolmente sorpresi dalla bellezza di questo borgo. Raggiungiamo prima Piazza Giacomo Leopardi. La statua del poeta ci osserva dal suo piedistallo, nell'ampia e splendida cornice del Palazzo del Comune.

Recanati, Piazza Giacomo Leopardi
monumento al poeta

Percorriamo le suggestive vie del borgo verso sud, e giunti al Liceo Classico, ci affacciamo al balcone del chiostro, per uno sguardo panoramico.

Recanati, balcone del Liceo Classico
panorama su parte del borgo

Lungo la via, un'installazione declama, piacevolmente decorati, i versi dell'Infinito.

Recanati, Via Antici
decorazioni per l'Infinito

Raggiungiamo la piazzetta che ha ispirato il Sabato del Villaggio, entriamo nella chiesa in cui il poeta è stato battezzato.

Recanati, Chiesa di S. Maria di Montemorello
chiesa battesimale di Giacomo Leopardi

Una visita alla Casa Leopardi è d'obbligo.

Recanati
casa di Giacomo Leopardi

Ammiriamo la ricca biblioteca, frutto dell'impegno del padre Monaldo, e molti altri oggetti che accompagnarono la vita del poeta. Ascoltiamo con religiosa attenzione le parole della guida, che ci descrive la storia di un genio che va ben al di là della poesia.

Sono colto da un momento di profonda emozione quando osservo il manoscritto originale dell'Infinito, e la penna e il calamaio con cui furono scritti.


Loreto

Ci concediamo una fugace visita a Loreto. Ci accoglie, sorridente e a braccia aperte, la statua bronzea di Papa Giovanni XXIII.

Loreto
statua a Papa Giovanni XXIII

Entriamo in Piazza della Madonna

Loreto, Piazza della Madonna
particolare della fontana

Loreto, Piazza della Madonna
Santuario Maggiore della Santa Casa e della Madonna di Loreto

Visitiamo la Basilica della Santa Casa. E' richiesto un vestiario decoroso; niente pantaloncini.

La statua della Madonna Nera, con la sua aura fortemente evocativa, rapisce per qualche istante i nostri cuori.


Portonovo

Trascorriamo l'ultimo giorno di questo indimenticabile soggiorno sulla spiaggia di Portonovo, situata nella parte settentrionale del litorale del Conero.

Per chiudere in bellezza, abbiamo prenotato per pranzo, con un giorno di anticipo, il Brodetto all'Anconetana. Autentico e squisito sapore di mare! Lo accompagnamo con un'immancabile Verdicchio dei Castelli di Jesi.

Lungo la strada per Ancona, dove prenderemo il treno del ritorno, ci fermiamo ancora un momento ad osservare la Spiaggia di Mezzavalle.

Conero
vista verso la Spiaggia di Mezzavalle

gb, 2019-06-15

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