Via Normale (fessura Winkler), da Rifugio Re Alberto
La Torre Winkler, una delle Torri del Vaiolet, porta il nome dell'alpinista tedesco Georg Winkler, che la salì per la prima volta nel 1887, compiendo, per quell'epoca, un'impresa veramente ragguardevole.
Ancora oggi é una via classica di grande soddisfazione e, delle normali alle tre torri, probabilmente la più difficile.
La via di rietro qui descritta é quella della normale. Anche se meno lineare e "pulita" delle calate lungo la Steger, evita di imbattersi nelle cordate che salgono questa via.
L'attrezzatura richiesta é quella standard da arrampicata, le soste sono attrezzate.
Non sono necessari chiodi e martello.
Ringrazio l'amico Claudio, compagno di salita, per il materiale fotografico e descrittivo fornito.
L'attacco della via é in comune con la normale della torre Stabeler. Dal rifugio Re Alberto, si sale per traccia piuttosto evidente, puntando a costeggiare il lato destro della Torre Piaz, un'evidente torrione situato ai piedi della Torre Delago.
Attraversato un canalino,
si procede a destra per evidente e facile cengia.
L'attacco é sotto la verticale dell'intaglio tra la Torre Stabeler e la Torre Winkler.
L1: Si risale facilmente la prima lunghezza
fino a raggiungere una comoda posizione ai piedi dell'intaglio, dove si sosta su due spit con catena (clessidra poco sopra).
30 m, I, III.
L2: Dalla sosta salire verso destra,
portandosi su un terrazzino roccioso, da lì seguire la lama (chiodo iniziale) e portarsi sulla cengia della Winkler dove si sosta (catena con spit).
35 m, II, III-.
L3: Dalla sosta percorre verso destra la cengia.
La larghezza iniziale é di circa un metro poi si restringe. Il passaggio più esposto offre delle ottime prese sulla lama rocciosa superiore. Si prosegue sulla cengia fino ad arrivare alla base della fessura Winkler.
35 m, I, III.
L4: Anziché seguire la fessura Winkler (V- unto), dopo essersi alzati in spaccata, spostarsi sulla parete di destra, superando un tratto di IV+ (due chiodi).
Subito dopo la roccia diventa più appoggiata (I, III+)
fino alla sosta su anello cementato.
30 m, IV+, I, III-.
L5: Dalla sosta andare a sinistra e seguire il diedro.
Alla seconda clessidra continuare a sinistra e poi, in corrispondenza di un chiodo, a destra. Proseguire poi verticalmente fino alla sosta.
35 m, II, III, III+.
L6: Dalla sosta andare a sinistra, quindi per camino strapiombante (IV) e poi per rocce più facili (III) alla forcella dove si sosta.
20 m, IV, III.
L7: Dalla sosta per cengia si salgono alcuni terrazzi,
quindi per fessura ad un grosso masso dove si trova la sosta.
40 m, II, III-, IV-.
L8: Proseguire per una lama e d una fessura. Poi, superato un traverso su cengia esposta si arriva in cima.
20 m, II.
Dalla cima calarsi in direzione nord di un paio di metri
dove é situato un anello di calata.
La prima doppia é di 25 m.
L'anello successivo, per la seconda doppia, sempre di 25 m., é leggermente nascosto da una pancia che é poco discosta dalla verticale di calata.
Il terzo anello di calata si trova, traversando spalle a monte, a una decina di metri verso destra.
Si trova dapprima un cordino
e poi, dopo tre metri poco più in basso, il chiodo
da cui calarsi con una doppia di 40 m..
La calata viene effettuata nello stretto canale fra la Winkler e la Stabeler,
fino a fermarsi su un masso incastrato.
Il quarto anello di calata si trova sul lato della Winkler, spogendosi quasi oltre lo spigolo.
Anche questa doppia é di 40 m..
La doppia si effettua nel canale fra le due torri
e termina sulla prima sosta.
Da qui,
dearrampicando o con una ulteriore doppia di 30 m., ci si riporta sul sentiero che conduce in breve al rifugio Re Alberto.
■ rd, 2015-08-22
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