Cima alle Coste Sud, da località Oltra
Questa via di arrampicata, aperta nel marzo 2008 da Heinz Grill, Siegrid Königseder e altri, è piacevole e si svolge su roccia ottima, nonostante le difficoltà limitate. Può essere percorsa durante tutto l'anno, prediligendo la mattina durante la stagione fredda, data l'esposizione verso est.
La via è protetta con spit e cordini in clessidra, le soste sono ben attrezzate. Conviene comunque portare un assortimento di cordini o fettucce (i cordini in loco iniziano a risentire le ingiurie del tempo), e qualche friend.
Esiste una variante di uscita più difficile (VI-), qui non descritta.
Lungo la SS45bis, poco a nord di Dro, si devia prendendo la strada a destra con indicazione per Oltra, poi di nuovo a destra con indicazione per il campo sportivo. Si raggiunge in breve il parcheggio adiacente al campo sportivo.
Si prende in sentiero in direzione ovest, che presto si biforca. Si prende in direzione nord, seguendo l'ampio sentiero fino a un bivio in corrispondenza di un ghiaione, dove di devia a sinistra:
Si sale seguendo la traccia di sentiero (non il sentiero che punta più decisamente nel bosco), fino a costeggiare la base della parete. Poco dopo l'attacco della via Mercurio Serpeggiante, si trova l'attacco della Bellezza della Venere (nome alla base della via).
L1, L2: Si risalgono le facili rocce, molto appoggiate:
La prima lunghezza non supera il III grado, la seconda ha qualche tratto di IV-.
L3: Si risale per placche, sostanzialmente dritti, per un tratto di grado fino al IV, ma che poi diventa più facile. La sosta si trova su un masso un po' a destra.
L4: Si sale ancora, tenendosi a sinistra di un canalino, per poi rientrare quando questo si trasforma in diedro:
Si sale qualche metro, poi con un passaggio di aderenza verso destra, si raggiunge l'incavo in cui si trova la sosta. III, IV+.
L5: Si risale lungo il lato destro del diedro, su roccia più verticale ma ben appigliata. Si raggiunge una cengia, che si traversa verso destra per buoni 15 m, per poi risalire dritti, andando a mirare al diedro sotto il caratteristico sperone piramidale:
Dopo un passaggio su placca, si supera il diedro, un leggero traverso a sinistra e un obliquo a destra, e si trova la sosta sopra lo sperone. IV+, IV.
L6, L7: Si risale su rocce facili, si attraversa a sinistra un canale ghiaioso, puntando a un ben evidente diedro con fessura, che si risale:
Si risalgono le facili rocce successive, si prende una cengetta a destra, e si risale di nuovo verso sinistra fino alla sosta:
II, IV+, IV, II.
L8: Si traversa verso sinistra sotto la parete, superando un'interruzione della cengia grazie a un albero, per poi risalire in obliquo e in traverso a sinistra lungo la placca grigia e gialla:
Si sosta sull'albero. II, III, IV+.
L9: Si risale verticalmente, superando la paretina sopra la sosta e poi qualche gradino
per raggiungere la bella placca spiovente di uscita:
La fessura che la attraversa longitudinalmente permette di superarla facilmente. Infine si supera un piccolo muretto, e si trova la sosta finale su un masso poco dopo. IV+, III.
Si segue la traccia di sentiero verso sud, che prima sale, per qualche decina di metri:
Poi scende e attraversa, sempre verso sud:
Si raggiunge così la Cavra del Vincenzo:
Da qui si segue in discesa il Sentiero delle Cavre, fino a ridiscendere in valle, presso un capitello. Si prende a sinistra e poco dopo a destra, tornando così al parcheggio.
■ gb, 2014-03-07
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