da Tignale a Gargnano
Questa frazione del Grande Giro del Garda (Rock), poco dopo essere partita da Tignale, passa per le incantevoli Cascate della Valle di Bornico, poi va innalzandosi fino a Cima Comer, circa 1200 m al di sopra del lago, offrendo viste veramente spettacolari su tutta la sua parte meridionale e sulla sponda opposta.
Il vicino osservatorio, un balcone di legno costruito proprio sul ciglio della parte più scoscesa del monte, permette di osservare quasi verticalmente la costa sottostante e i paesini che vi si trovano.
Nello scendere verso Gargnano, il percorso passa per l'Eremo di San Valentino, altro luogo dalle forti suggestioni. Questa discesa viene proposta in due varianti, una più diretta e una più facile.
Dal centro di Tignale, frazione Gardola, ci si dirige a nord-ovest per Via Badiale, poi si svolta a sinistra in Via Panoramica, la strada dritta in foto:
Si prosegue sul marciapiede a lato della strada:
Belle le visuali su Monte Baldo, mentre ci si allontana da Gardola:
Si oltrepassa un ponte,
e poco dopo si raggiunge un'altra frazione di Tignale, Aer, dove svolta a sinistra,
scendendo in paese,
e poi a destra, seguendo l'indicazione per le cascate, sentiero 265:
Si va dritti, fino a passare sotto un portico con la volta ad arco,
e si scende per un sentierino ripido e stretto tra gli orti, che poi lascia il posto a una strada di campagna:
Si entra nel bosco, e si trova un bivio, che si prende a sinistra, con indicazione per le cascate:
Si procede per sentiero, in discesa,
con qualche breve tratto scalinato, fino a raggiungere una delle cascate:
Un'altra cascata, altrettanto bella, è visibile a valle dello specchio d'acqua formato dalla prima:
Attenzione a sporgersi; sulla roccia sono infissi dei chiodi cementati. Altre piccole cascate si trovano anche più a monte, ma richiederebbero una specifica digressione.
Si prosegue lungo il sentiero, che sale a destra della cascata, poi svolta di nuovo verso il torrente, attraversandolo,
e poi prosegue in salita, su scalini,
fino a un bivio. Si prende a sinistra verso Piovere.
Si procede in falsopiano per circa 500 m,
incontrando poi un bivio, dove si prende a destra, in salita, con indicazione per Vione:
Si sale su pendenza moderata per 350 m circa,
e in prossimità di una casa, a un bivio si svolta tutto a destra,
e subito dopo a sinistra, prendendo il sentiero 244 con indicazione per Cima Rocchetta:
Poco dopo si ignora un bivio, proseguendo dritti, e si sale su discreta pendenza, per il bel sentiero nel bosco di latifoglie:
In qualche punto si riesce a scorgere bene il panorama circostante; bella la vista quasi verticale sulla frazione Piovere:
Si prosegue in salita per circa 1,5 km dal precedente bivio,
seguendo il sentiero, con segni bianco-rossi,
trovando alcuni ottimi punti panoramici,
fino a raggiungere un bivio, non ben segnato, dove si procede dritti (a destra si salirebbe al Monte Rocchetta, 912 m):
Il sentiero ora scende leggermente, per circa 300 m,
poi si trova un bivio, dove si svolta tutto a destra,
salendo per una stradina cementata,
per quasi un km e mezzo, tirando dritti a un bivio, per Località Coste, ignorando la stradina che sale a destra,
e salendo su tratti cementati
e non:
Ad un bivio si continua a sinistra per la stradina,
ma dopo un centinaio di metri si devia a destra, per traccia di sentiero (rudimentali segni per Cima Comer all'epoca di questa relazione):
Si prosegue per traccia di sentiero,
svoltando decisamente a sinistra dopo 250 m circa (traccia di sentiero appena visibile),
e si prosegue in costa, in salita, per meno di 300 m,
fino a raggiungere località Coste del Merlo, dove si trova una casetta:
Subito dopo, si evita di prendere il sentiero che si diparte dritto davanti,
per svoltare invece a destra, salendo per il limitare sinistro del prato:
Si prosegue per tracce di sentiero spesso appena visibili, a volte ambigue,
fino a raggiungere Cima Comer, 1281 m (grande ometto con croce):
Poco più a sud si trova una seconda croce (panorama fantastico),
e ancora poco più in là, scendendo, si trova l'osservatorio:
Dal balcone, che si trova proprio sopra il lato più scosceso di Cima Comer, si può godere di una vista vertiginosa sui paesini della costa, 1200 m più in basso, e un panorama veramente ampio e aereo su tutta la parte orientale del lago,
e sulla parte meridionale. Da sinistra a destra, si distinguono Punta San Vigilio, Sirmione, la Rocca di Manerba, l'Isola di Garda, Toscolano Maderno, il Monte Castello di Gaino, il Monte Pizzoccolo:
Si prende ora il sentiero 31, all'inizio una labile traccia,
che scende abbastanza ripida, con segni bianco-rossi:
Il sentiero scende stando abbastanza vicino al bordo del lato scosceso del monte, per cui spesso si trovano punti panoramici:
Scesi a quota 900 m circa, a un bivio ci si tiene a sinistra, seguendo i segni:
A quota 810 m circa, a un bivio, ci si tiene a sinistra, per imboccare la discesa diretta,
oppure si prende il ramo di destra, se si vuole percorrere la variante facile, un'alternativa preferibile in caso di pioggia o terreno bagnato.
Per la via diretta, si scende dapprima dolcemente,
poi su pendenza più decisa:
Verso quota 780 m, si trova un bivio, privo di indicazioni, dove si svolta tutto a sinistra in decisa discesa, con alcuni gradini iniziali in legno:
Si scende così per un sentierino molto ripido, in qualche punto scosceso, attrezzato con tratti di cordino, difficile da percorrere in caso di pioggia o terreno bagnato; con terreno asciutto, invece, un camminatore esperto non troverà particolari difficoltà:
Si perdono così rapidamente circa 80 m di quota, dopodiché a destra si presenta l'Eremo di San Valentino, incastonato sotto uno strapiombo roccioso:
Ancora notevole il panorama, nonostante la quota relativamente modesta, attorno ai 700 m; si può notare uno sperone di roccia, che sarà raggiungibile nel resto della discesa:
Si riprende il sentiero attrezzato, che si diparte sulla sinistra dell'eremo (faccia a valle), tra gli alberi, non particolarmente visibile, e non segnalato:
Il sentiero scende, ma poi per un discreto tratto si snoda prevalentemente traversando a sinistra, con qualche breve tratto abbastanza esposto:
Dopo una decina di minuti si passa accanto alla base superiore dello sperone di roccia, sul quale si può salire, per una buona vista panoramica,
ma anche per guardare all'insù verso l'eremo:
Si continua a scendere,
e da un successivo punto panoramico si può chiaramente individuare il traliccio verso il quale il sentiero è diretto:
Si scende ancora nel bosco, con tratti ripidi e attrezzati,
poi più dolcemente:
Si giunge così al traliccio:
Qui il sentiero attrezzato termina, confluendo su un sentiero più marcato, che traversa il pendio quasi orizzontalmente, in direzione est-ovest. Lo si prende verso destra:
Si raggiunge presto un bivio, dove conviene prendere a destra, ma va bene anche a sinistra, poiché i due rami del sentiero si ricongiungono più avanti:
Il sentiero comprende anche una breve risalita, per non più di 30 m di dislivello, per il resto procede in piano:
Laddove si apre una radura coltivata, ed è presente un idrante, si svolta decisamente a sinistra, in discesa:
Si segue il sentierino,
che si addentra nel bosco, lungo la valle del Torrente San Martino (guado):
La discesa alterna tratti più o meno ripidi,
finché, quasi senza preavviso, dopo aver costeggiato il muro di una casa, confluisce su una strada cementata, Via Prea, che si prende a sinistra, in discesa:
Si scende, perdendo progressivamente quota:
Si raggiunge così Gargnano, nei pressi della Chiesa di San Martino:
Si attraversa la SS 45 bis, e si percorrono le stradine del borgo,
fino al centro del paese.
Al bivio a circa 810 m di quota, anziché svoltare a sinistra, si prende leggermente a destra, seguendo il ramo principale del sentiero,
che dopo una decina di minuti presenta un cordino che dà assistenza in un breve passo di discesa più ripida,
seguito da una breve "S" del sentiero, destra-sinistra, dopodiché si prosegue comodamente:
Poco più avanti si raggiunge un bivio dove a sinistra si dirama il sentiero che porta all'Eremo di San Valentino:
Il sentiero, dopo un breve tratto quasi in piano, svolta a destra e scende abbastanza ripido,
con un breve tratto di discesa su gradini in pietra e cordino:
Poi si risale leggermente,
fino a un portale,
dopo il quale una serie di gradini in pietra porta all'ultimo brevissimo tratto di sentiero che dà accesso all'eremo:
Suggestiva la chiesetta all'interno:
Si torna poi sui propri passi, fino a riguadagnare il sentiero principale, seguendolo verso ovest e poi sud-ovest:
Si raggiunge così Sasso, un piccolo abitato che si attraversa inizialmente dritti,
per poi svoltare a sinistra,
e subito dopo a destra, per la stradina che costeggia il campo da calcio e la chiesa:
La stradina scende, con vista lago,
verso l'abitato di Musaga:
Si entra in paese, in centro si svolta a sinistra, e si prosegue in discesa,
per poi svoltare a destra alle ultime case, prendendo una stradina di campagna verso ovest,
dove si prosegue in piano per circa 300 m, dopodiché si trova un bivio, vicino a un capitello, dove si svolta a sinistra in discesa:
La stradina, pavimentata in ciotolato,
poi cementata, scende verso località Molini,
poi incontra la SP 9, che si prende a sinistra, per lasciarla dopo pochissimo, deviando per la stradina a destra:
Poco più avanti si attraversa di nuovo la strada,
per imboccare Via Prea, lungo la quale si scende ancora, andando poi a proseguire come per la via diretta.
■ gb, 2020-02-28
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