da Gargnano a Gaino
Questa prima frazione della quarta tappa del Grande Giro del Garda (Rock) ricalca nella primissima parte la quarta tappa del giro Classic, discostandosene dopo circa 2500 m, a partire dall'abitato di Fornico. Da lì si segue il sentiero che sale fino alla cima del Monte Castello di Gaino, da dove lo sguardo può cogliere ampi e accattivanti panorami su gran parte del lago e dei suoi dintorni.
Il percorso è in generale molto facile. Solo nei tratti prossimi alla cima richiede un po' più di impegno, incluso il tratto attrezzato della parte sommitale. Ma nulla che debba impensierire un escursionista con un minimo di esperienza.
Dal centro di Gargnano, presso la Chiesa di San Francesco, ci si dirige verso sud-ovest,
e dopo un paio di minuti si devia a sinistra per Via Donatori di Sangue:
Si attraversa così il borgo verso sud-ovest,
proseguendo per Via Colletta,
fino a convergere nuovamente sulla strada statale, dove si attraversa,
e circa 80 m dopo si prende a destra, a un bivio con un segno bianco-rosso non molto visibile, per il sentiero 40:
Si prosegue per via obbligata,
imboccando così un tratto lastricato che sale a fianco di alte mura:
Il sentiero prosegue tra due muretti, che occasionamente lasciano spazio alla vista,
finché si converge su Via Villavetro, e la si prende verso destra, in salita,
e presto il Monte Castello di Gaino si palesa:
Ad un bivio, si prende leggermente a sinistra per Via Fornico,
e presto si raggiunge l'abitato,
attraversandolo sempre dritti (segno bianco-rosso per sentiero 41),
fino a passare attraverso un portico,
alla fine del quale vi è un'indicazione per Navazzo e Monte Castello di Gaino.
Si sale per la comoda stradina,
mentre inizia ad aprirsi la visuale sul lago:
Quando la stradina, lastricata in cemento,
svolta tutta a sinistra, si prosegue dritti, per sterrata,
e subito dopo, quando anche questa piega tutta a sinistra, si va ancora dritti, per sentiero:
Più avanti, dove il sentiero si biforca, ci si tiene sul ramo di sinistra,
e si prosegue, sempre in salita:
Più avanti si procede su sterrata e si asseconda un segnavia,
e più avanti ancora, si supera una bella radura con villetta:
Poi la strada bianca converge su una stradina asfaltata, che si prende a destra,
ma circa 80 m dopo la si lascia per svoltare a sinistra, di nuovo su sterrato,
con segno bianco-rosso per il sentiero 221 (ex 21),
e subito dopo tenersi nuovamente a sinistra:
Si segue l'ampio sentiero, per circa 500 m,
fino a una deviazione a sinistra:
Si prosegue,
su un sentiero che a tratti presenta qualche punto leggermente esposto a destra,
mentre la pendenza si fa più pronunciata:
Circa quindici metri prima di raggiungere una selletta, senza particolari indicazioni tranne i segni bianco-rossi, si svolta nettamente a destra:
Si sale ora su terreno ripido,
in parte a zig-zag, con tratti attrezzati,
fino a raggiungere la cima:
Ampio e bello il panorama verso il lago, a sud (foto di apertura) e a nord:
e la vista sull'entroterra, dove spicca in particolare il Monte Pizzocolo, la meta della frazione successiva:
Si torna sui propri passi fino all'ultima svolta, ma invece di tornare a sinistra, si va a destra, raggiungendo la selletta (indicazione per Gaino su un albero), prendendo di nuovo a destra, verso sud-ovest.
Subito si scende un breve passo di roccette, eventualmente con l'ausilio della corda presente in loco, poi si attraversa una caratteristica strettoia di roccia:
Occorre seguire con attenzione i segni bianco-rossi, evitando le false piste che scendono ripide a sinistra, almeno per un tratto iniziale:
Poi finalmente si inizia a scendere, decisamente:
A quota 650 m circa, si tralascia una traccia a destra, tenendosi a sinistra:
Si scende su terreno meno ripido:
A quota 530 m circa, di nuovo ci si tiene a sinistra:
E lo stesso a quota 480 m circa:
Si procede, nella parte finale, su stradina:
Si oltrepassa dritti un incrocio:
e a quota 360 m circa si svolta a sinistra, lasciando la stradina asfaltata per una cementata:
Pochi metri dopo si trova, sulla sinistra, l'agriturismo:
■ gb, 2020-06-25
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