da Rifugio Dibona, per Ferrata Lipella
Grande itinerario classico delle Dolomiti, impegnativo dal punto di vista tecnico e fisico, che raggiunge la vetta della Tofana di Rozes, a 3225 m di quota.
Il percorso, molto vario, comprende, oltre ad ampi tratti su sentiero, la Galleria del Castelletto, con i suoi 500 m di lunghezza, e la Ferrata Lipella.
E' richiesta l'attrezzatura da ferrata, e la luce frontale. La ferrata include alcuni passaggi abbastanza impegnativi.
Nel caso la situazione lo richieda, è possibile rinunciare alla vetta, disimpegnandosi dalla ferrata prima di completarla, in un punto situato a circa due terzi della sua lunghezza.
Lungo la SR 48 di Passo Falzarego, a circa 7,2 km da Passo Falzarego in direzione di Cortina d'Ampezzo, una stradina si diparte inizialmente in direzione est. Si percorre la stradina, inizialmente asfaltata, poi sterrata, per 3,7 km, fino a raggiungere il Rifugio Dibona, dove si trova parcheggio.
Ci si incammina sul sentiero 403, che punta inizialmente in direzione nord e poi est:
Ad un primo bivio, dove confluisce il sentiero di ritorno, si svolta a sinistra,
e poco dopo, al bivio col sentiero 412, ci si tiene a destra:
Si sale su discreta pendenza, con qualche occasionale zig-zag,
seguendo sempre le indicazioni per il Castelletto e la Ferrata Lipella:
Ci si avvicina così sempre più alla parete (meglio indossare il caschetto):
Il panorama, ampio, comprende tra l'altro il Gruppo del Nuvolau, le Cinque Torri, la Marmolada,
il Rifugio Lagazuoi:
A circa un'ora e 10 dalla partenza, si raggiunge così il punto di imbocco della Galleria del Castelletto (si indossa l'imbrago e si predispone la luce frontale):
Alcuni tratti di cordino, qualche staffa e due scalette portano fino alla galleria:
Si risale la galleria, inizialmente avvalendosi delle scale metalliche,
poi sul suo naturale fondo roccioso, spesso bagnato.
Ad un bivio si può optare per uscire dalla galleria, o percorrerne ancora un altro breve tratto.
Alla fine della galleria, meno di mezz'ora dopo l'ingresso,
si può tornare ad ammirare l'ampio panorama,
e ci si trova di fronte la sommità del Castelletto:
Si scende per ferrata, con qualche tratto ripido:
Se invece si utilizza la prima uscita della galleria, si evita questo tratto di ferrata, passando più in basso:
Per sentiero, in leggera discesa, si procede in direzione nord:
Il panorama abbraccia ora le Dolomiti di Fanes:
Si raggiunge facilmente l'attacco della Ferrata Lipella:
Se ne segue il tracciato senza problemi di orientamento per due ore circa, in un alternarsi di tratti che risalgono la parete e tratti che attraversano orizzontalmente, per lo più verso sinistra.
La difficoltà è media, con alcuni passaggi più impegnativi:
Si arriva così a un bivio, con indicazioni dipinte sulla roccia:
Nel caso si voglia disimpegnarsi, questo è il momento giusto: prendendo a sinistra, per comoda cengia, si raggiunge la località Tre Dita, dalla quale, per sentiero, è possibile scendere verso il Rifugio Giussani.
Si realizza in tal caso comunque un bel giro della Tofana di Rozes, peraltro descritto in un altro itinerario: il Giro alto della Tofana di Rozes.
Per proseguire, invece, si prende a destra, seguendo la cengia, che dirige grossomodo verso sud, per una lunghezza di circa 400 m:
Si trova, ben visibile sulla parete a sinistra, il cordino dove attacca la seconda parte della ferrata:
Si segue il tracciato della ferrata per circa un'ora, senza problemi di orientamento.
Le difficoltà non sono sostanzialmente diverse dal primo tratto, forse con una maggiore continuità d'impegno:
Il panorama volge soprattutto verso sud-ovest nella parte iniziale, con il Lagazuoi e le Dolomiti di Fanes,
e più verso nord-ovest nella parte superiore; qui appare nella sua reale dimensione il grande catino roccioso che si sta risalendo:
Usciti dal catino, ormai in vista della vetta, finisce la ferrata:
Per chiara traccia di sentiero, si sale, prima prevalentemente verso sud-est,
poi verso nord, fino a raggiungere, all'inizio della cresta nord-ovest, una targa dedicata a Giovanni Lipella:
Il panorama, spettacolare, si apre ora sulla Tofana di Mezzo e la Tofana di Dentro:
Si procede in direzione della cima, che appare ingannevolmente vicina:
La traccia di sentiero, inizialmente univoca, tende poi sempre più a diramarsi in un reticolo, e risulta difficle discernere quella "vera" dalle molte altre, comunque praticabili.
A parere dell'autore, non conviene portarsi troppo a destra, dove si trovano pendenze maggiori, e tracce meno marcate:
Alla fine si converge comunque sulla cresta sommitale,
e si raggiunge la croce di vetta:
Qui si comprende il vero significato di panorama mozzafiato, poiché la vista spazia su ogni lato fino a grandissima distanza:
Il rifugio Lagazuoi è ormai visibile dall'alto, a quota ben più modesta:
Si torna sui propri passi,
dirigendosi prima verso la targa:
Lì si prende a destra, scendendo per chiare tracce di sentiero, con frequenti varianti, e sporadici passaggi su facili roccette:
Il sentiero converge con quello che proviene dalle Tre Dita, e lo si segue,
in direzione del Rifugio Giussani:
Lo si raggiunge,
e si può ammirare una vista sulla Tofana di Rozes:
Per ampio e comodo sentiero, si prende la via del ritorno:
Un ultimo sguardo alla Croda da Lago,
muovendo i propri passi fino al punto di partenza.
■ gb, 2019-08-09
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