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Ghiacciao e misto

HOHESPITZE

L'altissima, da Casera di Fuori, in Val di Fosse

L'altissima, cima sud

La val di Fosse è un paradiso per gli scialpinisti in cerca di escursioni lunghe e appaganti dal punto di vista delle difficoltà (mai eccessive), dei paesaggi e della varietà dei pendii.

In tarda primavera/inizio estate molti dei percorsi scialpinistici risultano agevolmente percorribili anche a piedi. Si scopre così quanto sia bella questa valle anche senza la neve. Oltre alle alte cime che la circondano (Similaun, Cime Nere, L'Altissima, Cima Bianca Grande, Cima Fiammante, Cima di Tessa) offre un bellissimo fondovalle coperto di pascoli, un bel sentiero pianeggiante, varie malghe e masi che offrono servizio di ristoro.

Note:

E' possibile (e anzi consigliabile) percorrere la prima parte dell'escursione, sulla sterrata del fondovalle e fino a località Fosse se non c'è neve, in mountain bike in modo da ridurre i tempi di salita e discesa. Le ginocchia ringrazieranno.

Valutare bene le condizioni della cresta (che è piuttosto lunga), che può presentare due situazioni totalmente differenti sui lati sud-ovest e nord-est. Il percorso passa a tratti su un versante ed a tratti sull'altro.


Accesso

Da Merano si risale la val Venosta fino all'abitato di Naturno. All'uscita del tunnel, che devia il traffico dal paese, si imbocca l'uscita sulla destra e si risale la val Senales per circa 10 km fino al bivio per la val di Fosse / Casera di Fuori, lo si imbocca e si prosegue fino al termine della strada asfaltata.

Si parcheggia nei pressi di Casera di Fuori, ampi spazi e servizio ristoro.


Salita

Si prosegue a piedi lungo il fondovalle lungo una bella strada sterrata interdetta al traffico automobilistico. Nella prima parte si attraversa un bel bosco, quindi attraverso prati e pascoli si guadagna molto lentamente quota in direzione del passo Gelato (Eisjoch).

Similaun vista dal fondovalle vero la cima del Similaun

Quando la strada aumenta la pendenza, poco dopo il bel maso Eishof, si incontra un bivio, subito prima di un ponte. Il cartello non indica la méta del sentiero che si stacca sulla sinistra, volendo accorciare un po' il percorso è possibile imboccare questa scorciatoia. La traccia riportata prosegue invece per la sterrata principale fino a Fosse (baite e laghetto).

Qui si lascia il sentiero battuto, si aggirano le propaggini meridionali dell'Altissima e ci si porta nell'ampio Pian del Catino. Da qui si vede il percorso che porta al Gurgler Eisjoch, la porta d'accesso al ghiacciaio.

Canalino I canalini che portano al ghiacciaio, si sale quello di sinistra o il centrale

Si risale a scelta uno dei due canalini più a sinistra, si evita quello di destra per la frequente presenza di ampie cornici all'uscita. Sullo sfondo dall'altra parte della valle il panorama si apre sulle cime del gruppo di Tessa.

Cima di Tessa In salita verso il vasto ghiacciaio, sullo sfondo la cima di Tessa

Dal passo si scorge ora il resto del percorso: traccia su ghiacciaio, cima nord, cresta aerea e cima sud.

Cime e cresta sullo sfondo le due cime con la cresta che le unisce

Si sale costeggiando il bordo esterno del ghiacciaio (necessaria l'adeguata attrezzatura), fino a portarsi sotto la cresta nord della Nordgipfel (cima nord).

Si risale un canalino innevato e quindi con l'aiuto di un cordino metallico ci si porta sulla cresta rocciosa. La si rimonta sempre con l'ausilio del cordino fino a raggiungere la cima nord.

La'ltissima, cima nord

Di qui il panorama è ampio e aereo. Oltre alle cime che contornano l'ampia vedretta a nord, si scorgono le Cime Nere, il Similaun, la Wildspitze, la Palla Bianca, il Piz Bernina.

Per chi sale con gli sci questo è il punto più alto, la cresta normalmente è molto difficile da percorrere in inverno e fino alla tarda primavera.

La nostra escursione invece prosegue per la cresta piuttosto esposta e aerea. Un cordino permette di percorrerla in sicurezza, attenzione in caso di neve: in molti punti il cordino potrebbe essere sommerso dal ghiaccio. Senza ausilio la difficoltà è valutabile intorno al I/II grado, il tempo di percorrenza circa un'ora o poco meno, a seconda delle condizioni.

La cima sud regala un magnifico panorama verso le altre cime del gruppo (Bianca Grande, Fiammante, Tessa), il gruppo del Brenta, l'Ortles, il Cevedale.

Bella anche la vista sulla valle di Fosse: si vede quasi tutto il lungo percorso.

Val di Fosse dalla cima sud

Da qui la cima nord sembra molto più piccola, anche se è inferiore di soli 20 metri.

Le due cime e la cresta che le unisce


Discesa

Per la discesa si può decidere di ripercorrere i propri passi oppure di scendere al rifugio Petrarca ed al passo Gelato, per compiere un giro ad anello. La traccia percorre questa seconda strada.

La discesa risulta faticosa e pericolosa in quanto si svolge su rocce rotte, sfaciumi e piccoli nevai che spesso presentano un fondo ghiacciato. Attenzione per via dei pericoli oggettivi (la roccia di sfalda facilmente, si cammina su sassi instabili), della fatica accumulata in tante ore di ascesa e del fisiologico calo di tensione per l'inizio della discesa.

In fondo alla non bella discesa si giunge al rifugio Petrarca (alla data dell'escursione in rifacimento perché travolto da una valanga nel corso dell'inverno), di qui si risale al passo Gelato e quindi si scende per riprendere in località Fosse il sentiero percorso in salita.

bd, 2014-06-21

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