per Via Normale, da Rifugio Brentei
Vengono collettivamente denominate Gli Sfulmini quattro aguzze punte rocciose situate tra il Campanile Alto e la Torre di Brenta.
La loro collocazione non favorevole e la fama, non del tutto immeritata, di presentare roccia non sempre salda, ne fa una meta molto poco frequentata, al contrario di altre cime dello stesso gruppo. Ciononostante, offrono un'arrampicata spesso molto divertente, e panorami davvero ragguardevoli.
La Via Normale, al contrario della traversata, si contenta della salita alle due punte mediane, dette Punta Centrale e Punta Principale, quest'ultima essendo anche la più elevata delle quattro.
Si raccomanda una buona dimestichezza con la salita e la discesa su roccia friabile, e buone capacità di orientamento.
L'autore ringrazia di cuore l'amico Flavio che lo ha accompagnato in questa suggestiva avventura.
Dal rifugio Brentei, si sale per il sentiero 318 in direzione della Bocca di Brenta, risalendo così la Val Brenta Alta:
Si incontrano un paio di nevai
e dei tratti di roccette attrezzati con cordini e staffe:
Prima di arrivare alla Bocca di Brenta si devia a sinistra e si sale il risalto che porta all'imbocco della Via delle Bocchette Centrali:
La si prende verso nord
seguendone facilmente lo sviluppo, che si svolge prima in orizzontale, poi in salita, e cambia direzione quando ci si approssima al Campanile Basso:
Si scende verso l'omonima bocchetta:
e al di là si risale, sempre seguendo la via, oltrepassando la Sentinella:
Si passa sotto il Campanile Alto
e lo si aggira e oltrepassa.
Dopo una breve scaletta in discesa e uno stretto forcellino, si arriva in vista della Bocchetta Bassa degli Sfulmini
che separa il Campanile Alto dagli Sfulmini.
Senza salirvi, si prosegue ancora per poco per la Via delle Bocchette, fino a raggiungere il punto in cui ci si trova sotto la verticale del canalone che scende dall'intaglio tra la Punta Sud e la Punta Centrale degli Sfulmini:
Si addandona la Via delle Bocchette, salendo a sinistra, inizialmente per detriti, ma raggiungendo in breve il canale-camino che sale tra la Punta Sud e la Punta Centrale:
Lo si risale, con passi di II e III grado, eventualmente aggirando sulle rocce di sinistra un paio di massi incastrati:
Prima di raggiungere un masso incastrato più ostico
all'altezza di un chiodo
si devia a destra
trovando una cengia con ometto
Qui si prende a sinistra, risalendo un canalino detritico che riporta nel canale-camino originario. Si continua a salire, mirando al forcellino soprastante:
arrampicando nel fondo, eventualmente in un tratto sulla parete sinistra:
Al forcellino, si sosta su masso incastrato.
Bello il panorama verso ovest:
Per salire alla Punta Centrale si deve prima sormontare uno spigolo esposto e verticale, ma appigliato, di circa tre metri (IV-)
per poi proseguire su cresta più facile, e sostare su spuntone, dopo non più di 25 metri.
Guardando indietro verso la punta sud, se ne intuisce l'eventuale, non banale, linea di salita dal forcellino lungo la parete nord, e si percepisce l'esile equilibrio dei massi che ne formano la cima:
Proseguendo la salita verso la Punta Centrale, si scala lungo una fessura e poi nel camino formato da una lama a destra della parete, su difficoltà massime di III grado
per poi proseguire nuovamente su cresta
e quindi trovare una cengia e sostare su spuntone, dopo circa altri 30 metri.
Infine si risale la parete bianco-giallastra sopra la cengia, verticale ma ben appigliata,
per circa 20 metri, su difficoltà di IV-, raggiungendo la Punta Centrale, con sosta su spuntone.
Si può ammirare, poco a nord, la Punta Principale, e intuirne la via di salita:
Dalla Punta Centrale si scende per cresta verso nord, oppure ci si cala dallo spuntone sommitale di nuovo sulla cengia, e la si percorre verso nord. In entrambi i casi, si raggiunge in breve la forcella tra la Punta Centrale e la Punta Principale.
Si sale a sinistra dello spigolo, per un camino, su difficoltà di III grado, e poi a sinistra su facili rocce gradinate:
Dopo circa 30 m si sosta in vetta, su due chiodi, situati vicino all'ometto di vetta.
Spettacolare la vista verso Cima Brenta Alta e il Campanile Basso:
Grandioso il panorama verso ovest:
La vista verso il basso, sul lato est, dove si intravede la Via delle Bocchette, è discretamente vertiginosa:
Dalla vetta ci si cala verso nord, per meno di 20 metri fino a un terrazzino:
Bella la vista sulla Punta Nord, di cui si intuisce la possibile via di salita, lungo la parete est:
Dal terrazzino si scende verso nord-est, su rocce non sempre salde, per canalini, cenge e paretine
senza farsi attrarre dal canalone che scende più a sinistra, dalla Bocchetta Alta degli Sfulmini, e che presenta dei salti in corrispondenza di alcuni grossi massi incastrati.
Su una cengia si trova infine una coppia di chiodi
dai quali ci si può calare in corda doppia, atterrando in poco meno di 30 metri direttamente sulla Via delle Bocchette.
La si prende verso sud-ovest
si aggira un canalone
e poco dopo si ritrova il punto in cui la si era abbandonata in precedenza.
Si prosegue quindi a ritroso per il percorso di andata.
■ gb, 2015-09-12
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