per Via Normale, da Rifugio Treviso
La Via Normale al Sass d'Ortiga si potrebbe definire al confine tra escursionismo e arrampicata.
Questa cima, infatti, che presenta uno spigolo e delle pareti verticali, dove si articolano vie alpinistiche di tutto rispetto, sul lato sud-est permette una salita relativamente facile, che solo in qualche passo supera il II grado, e di poco. Lo spettacolo che la cima offre ricompensa abbondantemente il migliaio di metri di dislivello necessari a raggiungerla (più di 1300 se si parte dal parcheggio anziché dal rifugio).
Nota dell'autore: Ringrazio l'amico Armando che ha condiviso con me questa salita e che compare in varie fotografie. Alcune fotografie sono state scattate da lui e gentilmente concesse.
Dal Rifugio Treviso si prende il sentiero 720, che sale ripido nel vallone verso est. Si passa a fianco del Dente del Rifugio e lo si supera. E' caratteristica la sentinella che lo sovrasta:
Si continua a salire, superando anche la Punta della Disperazione, sul lato opposto del vallone:
Il sentiero sale meno ripido per un tratto, poi di nuovo più ripido, e prima di raggiungere la Forcella delle Mughe presenta roccette di I grado con qualche passo di II:
Dalla forcella, situata tra il Sass d'Ortiga e la Pala della Madonna, si può ammirare il panorama su entrambi i lati dello spartiacque.
Si sale per prato verso nord, evitando di prendere la traccia che si dirama a sinistra, verso le vie dello spigolo. Per tracce su prato e roccette si raggiunge in breve l'attacco, riconoscibile da una fessura e da una freccia rossa dipinta sulla roccia:
Lo si supera direttamente (possibilità di staffare con fettuccia su chiodo cementato) o salendo un paio di metri a sinistra e traversando. Poi si sale qualche metro:
e si risale la cengia inclinata a sinistra:
Si continua a salire, seguendo ometti e segni rossi, su tratti di sentiero e tratti di roccette, tra cui un breve camino:
Dopo 150 m di salita circa, si prosegue ormai solo per sentiero, fino all'antecima:
Per raggiungere la cima, di altezza poco differente, e distante qualche decina di metri, occorre prima scendere su roccette:
poi traversare un breve tratto di cresta. La vetta è contrassegnata da un discreto ometto:
Il panorama si presenta molto ampio e spettacolare, sulla Val Canali e Fiera di Primiero, sul Sass Maor e il Vallone delle Lede:
E poi sulla distante Marmolada, la Cima del Coro, la Cima dei Vani Alti, i monti di Belluno, infine la Pala della Madonna e il più distante Sass de Mura:
Stesso percorso dell'andata, con la possibilità di due o tre calate in corda doppia, su chiodi cementati.
■ gb, 2013-10-19
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