da Località Giazzera
Escursione solitaria e di ampio respiro nei dintorni del rifugio Lancia, poco più a nord del Pasubio, luogo che ha visto aspri e ripetuti combattimenti nel corso della prima guerra mondiale. Il giro proposto non tocca zone calde del fronte ma passa per le prime retrovie dello schieramento austriaco.
Esso risulta impegnativo più per la lunghezza che per il dislivello (che comunque non è da sottovalutare). Regala però bellissimi momenti di pace e serenità dovuti alla scarsa frequentazione ed alla bellezza della zona e alla dolcezza dei rilievi, nella pace della natura assopita dal freddo invernale.
L'itinerario risulta più adatto alle ciaspole che agli sci in quanto si affrontano vari saliscendi e tratti pianeggianti o in lieve contropendenza. Sul tratto in cresta possono eventualmente essere utili i ramponi, a seconda delle condizioni della neve.
Da Rovereto imboccare la destra orografica della Vallarsa e proseguire lungo la statale fino a che si trovano le indicazioni per il rifugio Lancia. Seguire le indicazioni fino al piccolo abitato di Giazzera e poco oltre, dove si trovano due parcheggi.
Sebbene esistano alcune alternative si consiglia di seguire la strada forestale (eventualmente tagliando per il sentiero 101 che accorcia alcuni tornanti) seguendo le indicazioni per il rifugio Lancia. Poco dopo il parcheggio si incontra un bivio (che conduce al Col Santo, altro itinerario riportato nel sito), si prosegue sulla destra, lungo la forestale, fino al rifugio.
Dal rifugio, o in alternativa dalla vicina malga Pozze, si devia a destra (sud-ovest) e si attraversa tutta la conca (vari saliscendi) che si apre dietro il rifugio, proseguendo in direzione della Bocchetta delle Corde.
Di qui si piega a sinistra (sud) e si segue la dorsale che mano a mano si restringe in una cresta solitamente agevole (attenzione ad eventuali cornici) che conduce fino alla cima del Roite.
Da qui si possono ammirare il da vicino gruppo del Carega, con i suoi bellissimi Vaii, il gruppo del Pasubio, il Col Santo ed il Baldo. La visuale spazia inoltre verso nord fino ad abbracciare quasi tutte le principali cime del Trentino e oltre fino al Alto Adige.
Per la discesa si consiglia di proseguire lungo la cresta che scende verso nord-est alla Sella dei Campaniluzzi (presenti vari bivacchi privati), tralasciando quella che prosegue verso il Pasubio.
In questo modo ci si porta sul fondo della conca e si può agevolmente ritornare a Malga Pozze ed al rifugio Vincenzo Lancia lungo la strada forestale.
Dal rifugio possibile proseguire lungo l'itinerario di salita, oppure (percorso riportato nella traccia) imboccare il sentiero che conduce all'Alpe Alba (imbocco poco dietro il rifugio, nei pressi della cappella). Risalire il sentiero che presenta un tratto con cordino e quindi prosegue in un bel boschetto pianeggiante, fino a sbucare nei bellissimi prati dell'Alpe Alba.
Di qui si nota la traccia che sal al Col Santo.
Proseguire in direzione nord-ovest fino a raggiungere il Bait del Marisa ed i Prati del Pazul e quindi scendere per radure e boschetti fino a ricongiungersi all'itinerario di salita presso il bivio incontrato poco dopo la partenza.
■ bd, 2013-01-27
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