e Chegul, per il Sentiero Bertotti
Breve ma intressante gita, con grande panorama sulla Val d'Adige e sulla città di Trento.
Tra le varie possibili vie di accesso al Chegul viene qui proposto il sentiero intitolato a Giordano Bertotti, attrezzato con cordini, staffe e scalette, che porta alla Croce del Chegul, una croce ben visibile da valle, situata su un balcone panoramico. E' raccomandabile l'attrezzatura da ferrata.
Il giro merita di essere prolungato con la salita al Chegul, con vista panoramica sulla Valsugana, ma può essere anche abbreviato, con un rientro più diretto.
Da Povo, frazione di Trento, ci si porta al Passo del Cimirlo, poi si imbocca la strada per il Rifugio Maranza, fino al parcheggio in località Colmo.
Dal parcheggio si cammina verso sud lungo la strada:
Si ignora un primo bivio, per il sentiero 427,
mentre si prende a sinistra quello successivo, con indicazione per la Ferrata Bertotti, sentiero 418:
Si sale per traccia ripida nel bosco:
Quando la vegetazione lascia spazio, si notano i primi contrafforti rocciosi del Chegul, alla propria sinistra:
Si prosegue,
e mentre salendo il panorama si fa più ampio,
si sopravanzano altri contrafforti:
Si continua, sempre sul ripido,
percorrendo un tratto leggermente esposto,
e superando poi un paio di tratti di cordino:
Poco dopo si arriva al libro di via:
Il sentiero sale ancora ripido:
Si raggiungono le prime staffe:
Dopo averle risalite,
si affronta la successiva scala, di una ventina di metri,
e poi un'altra, più corta:
Segue un tratto con qualche staffa e del cordino:
e poco dopo si giunge alla Croce del Chegul:
Dalla croce si domina l'intera città di Trento, ma lo sguardo spazia, al di là della Paganella e del Monte Gazza, fino alle Dolomiti di Brenta, di cui è ben distinguibile tutta la parte centrale:
E' ben visibile anche il Palon,
e la Val d'Adige verso sud:
Dalla croce si prosegue per il sentiero, oltrepassando quasi subito un ponticello, che supera un profondo intaglio della roccia:
Il sentiero poi scende per un breve tratto,
per poi tornare a salire, con pendenza varia:
Raggiunto un segnavia, si prosegue su sentiero più ampio,
fino a Località Spiaz de le Patate:
Proseguendo a sinistra si imboccherebbe direttamente il sentiero di rientro. Prendendo invece a destra, per il sentiero 411, si prosegue verso il Chegul, raggiungendo prima la radura erbosa detta Stoi del Chegul, con le grotte attrezzate a cantina:
Una scaletta di legno e una breve tratto di sentiero portano in cima,
ma anche al punto panoramico, con vista sulla Valsugana:
Si torna allo Spiaz de le Patate, per proseguire ancora lungo il sentiero 411,
che presto inizia a scendere, con frequenti tornanti,
offrendo ancora qualche vista panoramica:
Si raggiunge località Prà de Stelar,
e si prosegue ai successivi bivi seguendo sempre l'indicazione per Borino, sentiero 411.
Si raggiunge infine la Strada per Maranza, dove si svolta a sinistra:
La si segue per poche centinaia di metri,
fino al punto di partenza.
■ gb, 2019-10-26
Copyright © 2010-2021 trekking-etc - Tutti i diritti riservati
Developed by gb-ing, powered by etc-cms
termini d'uso - esclusione di responsabilità - privacy e cookie