La grande traversata su cresta, con rientro per il Naso del Lyskamm
E' una delle più belle creste delle alpi!
La traversata dei Lyskamm regala grandi emozioni e straordinari colpi d'occhio. Valutata AD (abbastanza difficile) richiede buon allenamento e confidenza con le creste aeree. In rapporto alle condizioni (presenza o no di ghiaccio vivo, roccette scoperte o no ecc...) le difficoltà possono variare sensibilmente. In ogni modo occorre prestare molta attenzioni alle cornici, talora enormi, che caratterizzano buona parte della cresta.
Noi abbiamo scelto di compierla in direzione Est-Ovest dormendo al Rifugio Gnifetti (si può anche dormire anche al rif. Mantova con un centinaio di metri di dislivello in più il giorno successivo). Terminata la traversata si raggiunge il Rifugio Quintino Sella e noi, il giorno successivo, siamo ritornati al ghiaccaio del Lys attraverso il Naso del Lyskamm (4272m) e di nuovo al Rifugio Gnifetti, poi al Mantova e infine agli impianti di Punta Indren.
Naturalmente si può concludere la traversata anche scendendo dal Rifugio Sella al Colle della Bettaforca per sentiero e da qui prendere gli impianti che riportano a Staffal.
Nota dell'autore: Questo report si realizza grazie alle splendide foto scattate dall'amico Armando, con cui ho condiviso questa splendida gita in totale sintonia.
Si percorre la Valle di Gressoney partendo da Point Saint Martin all'ingresso della Val d'Aosta fino a giungere a Staffal dove la strada finisce e vi sono diversi impianti.
Si prendono gli impianti di risalita, portandosi a Punta Indren (3275m)
Davanti a noi, all'uscita della funivia vi è una bastionata rocciosa che si aggira e si supera a sinistra tramite il sentiero estivo che conduce al Rifugio Mantova e poi al Rifugio Gnifetti. Si può anche salire direttamente sul canale di sinistra indicato nella foto ma di pomeriggio è sconsigliabile.
si giunge al Mantova
e da lì, ben visibile al Gnifetti.
Dal rifugio Gnifetti (3647 m) si scendono le roccette e ci si porta verso destra nella zona pianeggiante.
Proseguendo, si sale una rampa più ripida sotto le pendice della Piramide Vincet, poi si procede puntando al colle del Lys (traccia sempre molto battuta per i numerosi itinerari presenti in zona).La nostra meta è ben visibile alla nostra sinistra
Alla nostra destra compaion il Balmenhorn, il Corno nero e la Ludwighohe. Giunti in prossimità del colle (4151 m), si piega a sinistra verso la base della cresta est del Lyskamm Orientale.
Si inizia a salire lungo la cresta fino alla Cima della Scoperta (4335 m).
La cresta spiana decisamente, ma bisogna prestare molta attenzione alle cornici
Un ultimo ripido pendio sui 45° meno esposto ci conduce in vetta.
Davanti a noi la prossima meta, l'Occidentale
Si scende sempre per la cresta che diviene più larga e facile e si giunge alla sella del Lyskamm (4417 m) che separa le due vette.
Ora si segue la cresta est del Lyskamm Occidentale che presenta punti affilati e le solite cornici,
si superano alcune roccette (cordino e chiodo per azzerare) ed un ultimo tratto nevoso che conduce in vetta.
In discesa si percorre la non difficile cresta sud-ovest
piegando poi a sinistra attraversando il pendio nevoso verso la parte conclusiva della cresta. Nella foto sottostante l'Occidentale fotografato dal col di Felik.
Dal colle di Felik si scende, normalmente su un'ottima traccia lungo il ghiacciaio di Felik, al rifugio Quintino Sella.
Si ritorna ai rifugi Gnifetti e Mantova attraversando il ghiacciaio di Felik e salendo al Naso del Lyskamm (4272 m).
Lasciato il Rifugio Sella si prende la traccia di destra che porta al ghiacciao di Felik.
La meta è visibile alla nostra destra, ben separata dalla cresta sud (chiamata Cresta Sella) del Lyskamm orientale
si aggira a monte la zona crepacciata e si perviene alle pendici del Naso
si sale la rampa finale che conduce alla cresta conclusiva
che conduce alla vetta
Davanti a noi il ghiacciaio del Lys
Si discende il Naso del Lyskam e si supera la terminale, nella foto sottostante, vista dal ghiacciaio del Lys
infine ci si raccorda con la traccia che scende alla Gnifetti, al Mantova e a Indren
■ fb, 2014-09-01
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