da Rifugio Auronzo
Bella ascensione, abbastanza facile, piuttosto lunga, che richiede un po' di attenzione nell'orientamento. La via è di solito molto frequentata in salita, e ancor più in discesa, per cui conviene evitare i giorni di punta. La cima è un punto panoramico eccezionale.
Si può salire a tratti con tiri di corda, e per buoni tratti di conserva.
Questa descrizione può essere utile anche a chi sale per altre vie, come per esempio la Dibona, la Comici, o la Hasse, dato che la discesa avviene per la via normale.
Si percorre la SS 51, o Strada Statale d'Alemagna, che collega Dobbiaco con Cortina d'Ampezzo. All'altezza di Carbonin - Schluderbach, svolta, imboccando la SP 49 per Misurina:
Dopo circa 6 Km, subito prima di Misurina e dell'omonimo lago, svolta a sinistra, seguendo l'indicazione per le Tre Cime di Lavaredo e il Rifugio Auronzo:
Se invece si proviene da Cortina d'Ampezzo, passando per il Passo Tre Croci, questo bivio si trova subito dopo il Lago di Misurina, sulla destra.
Dopo circa 2 Km, si trova il casello dove si paga il pedaggio per salire al Rifugio Auronzo (all'epoca di questa relazione, 20 €):
Dopo circa 6 Km si arriva al Rifugio Auronzo:
Nei presi del quale si può parcheggiare il mezzo (salendo con quello rappresentato in foto, l'autore ha potuto evitare il pagamento del pedaggio):
Si imbocca il sentiero 101 in direzione del Rifugio Lavaredo:
Dopo circa 10 minuti di cammino, alla sinistra si può notare la forcella tra la Cima Ovest e la Cima Grande:
Poco dopo si raggiunge una chiesetta (circa 15 minuti dal rifugio):
Da qui alla sinistra si vede la forcella tra la Cima Grande e la Cima Piccola:
Si prende la traccia di sentiero che sale in quella direzione:
La traccia diventa un sentiero più marcato:
A un bivio, si tiene la sinistra:
Si continua a seguire il sentiero, che sale accostandosi sempre più alle pareti della Cima Grande:
Fino a salire per il ghiaione tra le due cime:
Alla sinistra si presenta una pronunciata fessura-camino:
Si passa oltre, e poco dopo, sempre a sinistra, inizia la rampa di attacco alla via (circa 50 minuti dal rifugio):
Si sale per la facile rampa di attacco:
Quesra porta in un canale, il quale poi diventa un ripido camino:
Si risale il camino, rimanendo sulla parete di sinistra (II grado, passi di III).
Al termine del camino, si arriva a una forcella:
Si scende per pochi metri fino a giungere su una cengia:
Dopo circa 30m dalla forcella, alla destra, si trova un anello:
Pochi metri più avanti, si prende a destra e si sale per roccette una quindicina di metri, fino a che si può traversare a destra verso un ometto (II e III grado):
Poi si sale per roccette in obliquo verso sinistra, fino a raggiungere una zona detritica (ometti):
In corrispondenza dell'ometto grande, si prende a salire verso destra:
Fino a raggiungere una forcella riconoscibile da un caratteristico pilastrino:
Oltre la forcella, alla sinistra, si presenta una parete leggermente appoggiata:
Traversando un po', e salendo, si supera la parete, e si sale poi per un canale, lasciandosi a sinistra una targa:
Si raggiunge quindi una conca detritica, dalla quale si vede un grande camino:
Salendo lungo la conca, si arriva alla base di un canale che porta al grande camino:
Si risale il canale, oppure il costolone che lo delimita a sinistra (II grado, passi di III), fino a raggiungere la base del grande camino, dove si trova uno spit con maglia rapida e un paio di assi per terra:
Si evita di salire per il grande camino, scegliendo invece l'altro camino che si trova a destra (III+, roccia molto levigata):
Alla sua sommità, il camino di venta forcella; ecco una vista verso il basso del camino, dalla forcella:
Ora si sale a sinistra per la ripida parete (II e III grado):
La parete, dopo una quindicina di metri, si fa gradinata, e su una cengia si trova un anello di calata:
Da lì, si prosegue salendo obliquamente a sinistra, superando i vari gradini, e convergendo verso un canale che è la continuazione del grande camino, mirando alla grande cengia anulare, che si prende verso sinistra:
Si percorre la cengia verso sinistra, fino a superare un posto di bivacco di fortuna:
Si prosegue ancora (altri due ometti), fino a una leggera svolta a destra:
Poi si prende a destra, salendo in obliquo a sinistra per facili roccette:
Ora per tracce e ometti si continua in obliquo a sinistra:
E poi si piega a destra per pochi metri, sempre seguendo gli ometti:
Si trova così un camino:
Lo si supera (II+), poi si prosegue ancora un po' a destra (ometti):
Si trova un altro camino, e lo si risale (II+):
Si prosegue per tracce di sentiero e roccette, salendo prima un po' a sinistra, poi a destra:
Poi si deve superare un breve traverso a destra su un grosso masso:
Dopo aver superato un successivo breve e facile camino, ci si trova sulle ghiaie sommitali, da cui già si vede la croce di vetta:
In breve si raggiunge la vetta, a quota 2999 m (libro di vetta):
Il panorama è eccezionale, e si estende a perdita d'occhio.
La discesa avviene quasi esattamente per la via di salita, con una serie di calate in corda doppia. Tutte le calate qui indicate sono effettuabili con corda o mezza corda da 60m.
Si ridiscendono le ghiaie sommitali (ometti), fino a imboccare e scendere il facile camino, a destra:
Dopo aver superato all'indietro il traverso sul masso, si scende un po' a destra, poi a sinistra, per tracce di sentiero, dirigendo verso l'intaglio superiore del secondo camino da scendere (ometto):
Sulla parete alla sommità del camino, si trova un punto di calata:
Si scende in corda doppia per circa 20 m, fino a raggiungere un altro punto di calata:
Ci si cala per altri 20 m circa, fino a raggiungere la zona detritica, da dove per tracce di sentiero e poi per roccette, scendendo in obliquo verso sinistra, si raggiunge la grande cengia anulare:
La si percorre verso sinistra per circa 80m, superando un bivacco di fortuna in pietre sotto una nicchia, fino a raggiungere un grande ometto:
Da lì, a sinistra, si vede la Cima Piccola. Poco sotto si vede una catena per la calata:
Si può tranquillamente evitare questa calata, scendendo a destra, senza prendere il grande camino, mirando a una cengia con detriti:
Dopo averne percorso alcuni metri, sulla parete a sinistra, si trova un robusto anello di calata:
Ci si cala per poco meno di 30m in corda doppia, mirando alla forcella sottostante (nodo in fondo alla corda!):
Durante la calata si supera un secondo robusto anello di calata, che serve solo se la corda è lunga meno di 60 metri:
Raggiunta la forcella, sulla parete opposta, c'è un anello cementato:
Lo si usa per calarsi all'esterno del camino che scende a destra; dopo il masso incastrato, occorre scendere a gambe larghe, altrimenti ci si può incastrare nella parte bassa del camino:
Di recente si è aggiunta la posibilità di calarsi all'esterno del camino, con due calate consecutive.
Altrimenti, dopo la calata nel camino si scende pochi altri metri, raggiungendo così la base del grande camino che scende da in alto a destra; per terra ci sono un paio di assi di legno, e sulla parete uno spit con maglia rapida:
Da qui ci si può calare nel canale che scende a sinistra (foto vista dal basso):
Alla fine della corda, si scende quel poco che resta del canale, ormai facile, raggiungendo così una terrazza detritica. Alla sinistra, su una paretina con ometto, c'è un punto di calata:
La si può evitare, scendendo invece lungo la conca detritica, mirando al canale sottostante:
A sinistra, dove inizia il canale, si trova una altro punto di calata, con cordini su clessidra e maglia rapida:
Ci si cala per la lunghezza della corda (foto vista dal basso):
Scendendo, si passa vicino a una targa, che si lascia sulla destra (nel senso di discesa):
Si scende facilmente la conca detritica sottostante, fino a raggiungere una cengia sopra un salto di roccia, e sulla parete a destra si trova un robusto anello di calata:
Ci si cala fino al sottostante canalone, da dove poi si prosegue per tracce fino alla successiva forcella (non seguire il canalone che scende a sinistra):
Alla forcella si trova uno spit con maglia rapida:
Ci si cala per circa 20m nel sottostante camino, finché alla sinistra (nel senso di discesa) si vede un terrazzino, sul quale ci si porta:
Sulla parete di sinistra c'è un robusto anello di calata:
Ci si cala per un'altra ventina di metri, fino ad atterrare nel sottostante canale:
Si prende a sinistra, risalendo il breve canale fino alla forcella:
Oltre la forcella, si scende facilmente fino al grosso masso incastrato che si trova nel sottostante caminone:
Sulla parete a destra si trova una catena con maglia rapida:
Ci si cala per poco meno di 30 metri nel caminone, fino a raggiungere il successivo punto di calata, con maglia rapida su cordino in clessidra:
Da lì ci si cala fino a raggiungere il canale che si trova al fondo del camino:
Si scende facilmente per il canale, facendo attenzione quando una cengia si diparte sulla sinistra (ometto); non si deve proseguire per il canale, ma prendere la cengia:
Da lì si scende per la facile rampa, che riporta alla forcella tra la Cima Grande e la Cima Piccola (circa 2 ore e 30 dalla cima se non si trova affollamento ai punti di calata):
Poi si scende prima per ghiaione e poi per sentiero, puntando alla piccola chiesetta.
Infine, si prende a destra il largo sentiero 101 che riporta al Rifugio Auronzo (circa 30 minuti dalla forcella):
■ gb, 2009-09-30
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