da Rifugio Firenze, per lo Spigolo sud-est
La Odla di Cisles, con il suo spigolo sud-est, offre una gran bella via di arrampicata, molto piacevole, mai difficile, su roccia di ottima qualità, con esposizione favorevole e panorami affascinanti.
E' d'altra parte piuttosto articolata la discesa, con un buon numero di calate in corda doppia, in una zona all'ombra, dove la presenza di neve può rappresentare una difficoltà aggiuntiva.
L'autore ringrazia l'amico Favio, che gli ha proposto questa bella salita.
Dal Rifugio Firenze si prende il sentiero 13 verso nord, ad un primo bivio si prosegue dritti:
Ad un secondo bivio si prende a destra, per il sentiero 2B:
Poco dopo, si devia dal sentiero, verso sinistra, mirando al canalone che divide la Odla di Cisles dal Sass de Mesdì:
Si risale tutto il conoide di erba e ghiaia, fino a raggiungere l'imbocco del canalone.
Si entra nel canalone per circa trenta metri, senza superare il masso incastrato bianco:
Si sale un metro o due sulla parete di sinistra, traversando poi a sinistra su cengia friabile, fino ad aggirare lo spigolo, portandosi su una striscia erbosa che sale ripidissima:
Si raggiunge così l'attacco, presso un masso con chiodo e cordone:
L1: Si sale in direzione dello spigolo, su placca grigia, fiancheggiando a destra le rocce giallastre (chiodo) che formano una larga fessura obliqua con la placca. Poco dopo aver aggirato lo spigolo, si sosta su chiodo.
40 m, III, IV-, III
L2: Si sale per facile rampa obliqua a destra
si supera un passaggio esposto (chiodo)
e poco dopo si raggiunge la sosta, su spuntone.
35 m, I e III-
L3: Si sale per rocce piuttosto facili
fino a raggiungere una nicchia, con sosta su chiodo:
30 m, II
L4, L5: Si sormonta la sosta (chiodo)
poi si esce dalla nicchia traversando a sinistra, con passaggio esposto ma non difficile:
Si sale alcuni metri per poi obliquare leggermente a destra, passando sulla verticale della sosta, e proseguendo ancora, fino alla sosta successiva, con due chiodi.
Ancora qualche metro, poi si sale leggermente verso sinistra, su rocce facili, per poi salire più direttamente e raggiungere lo spigolo, con sosta su ottimo spuntone:
55 m, III+, II
L6: Si sale lungo lo spigolo, per sostare su spuntone nel tratto meno pendente, prima di una piccola forcellina:
40 m, II
L7: Si scende alla forcellina, la si risale traversando verso destra, con passaggio esposto, per poi risalire qualche etro dritti poi per una rampa verso destra
e sostare su spuntone.
25 m, III+, II
L8: Si risale la parete quasi verticale ma ben appigliata sulla sinistra della sosta
e si procede fino a riprendere lo spigolo, sostandovi su spuntone:
25 m, III+, II
L9: Si sale lungo lo spigolo, con arrampicata molto divertente:
Poi si traversa su una cengetta verso destra, e si risale la paretina in obliquo verso destra
fino a raggiungere un comodo terrazzino. Sosta su spuntone.
45 m, III
L10: Si risale la bella parete a destra dello spigolo:
fino a riportarsi sullo spigolo e sostare su spuntone.
50 m, III e II
L11: Si sale seguendo il panoramicissimo spigolo
e la cresta
che porta all'antecima, con sosta su spuntone.
50 m, II e I
Per la cima: Si scende per circa 15 m, raggiungendo una marcata forcellina, poi si risale traversando a sinistra per evitare una seconda punta:
e infine si risale fino alla cima principale.
50 m, II
Dalla vetta si gode un gran panorama verso la Val Gardena
e una vista ravvicinata su varie altre cime delle Odle, tra cui la Gran Fermeda:
Si torna alla forcellina e poi si risale verso l'antecima, senza raggiungerla, ma bensì aggirandola a sinistra:
Si trova quindi un primo anello di calata, dal quale si scende per 25 m circa, andando a cercare un evidente terrazzino un po' spostato a sinistra (faccia a monte).
Poi altre due calate dritte da 25 m ciascuna
a cui segue una coppia di calate da circa 20 m e 10 m, anche fattibili in un sol colpo (controllare se la corda tocca in basso).
Segue direttamente un'altra calata da quasi 30 m.
Si raggiunge così una terrazza, da cui si scende per rampa a destra (faccia a valle), per poi piegare a sinistra (ometti):
Si scende quindi con un'altra calata di meno di 30 m lungo un camino inclinato
raggiungendo così il fondo del canalone.
Si scende, evitando un paio di salti (possibilità di breve calata per evitare il più ostico). Si prosegue tenendo la destra, in direzione di un ometto:
Là si trova un anello di calata (non il cordino che si vede in foto, ma l'anello sulla parete dietro):
Ci si cala per una decina di metri, poi si cala nuovamente per altri 25 m:
Poi ci si tiene nuovamente a destra (evitare inutile calata su semplice cordone), e per stretta cengia si raggiunge l'ultima calata, di 25 m, che riporta sul fondo del canalone:
Si scende la parte finale del canalone, ritrovando così il sentiero di avvicinamento, che si percorre a ritroso.
■ gb, 2015-09-08
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