per il Diedro Dall'Oglio, da Capanna Alpina
Si tratta sicuramente di una delle più belle vie classiche delle Dolomiti, con salita su roccia stupenda, lungo una linea entusiasmante, con scenari e panorami spettacolari.
Le soste sono presenti, nei tratti impegnativi non mancano i chiodi, e abbondano le possibilità di piazzare protezioni veloci.
Nota dell'autore: Ringrazio gli amici Flavio e Federico che mi hanno invitato a percorrere con loro questa via, e che compaiono in numerose foto.
Da San Cassiano in Val Badia, o dal Passo di Valparola, si raggiunge località Armentarola, nei pressi della quale si svolta prendendo la stradina per Rifugio Capanna Alpina (indicazioni). Nei pressi del rifugio, si trova parcheggio a pagamento.
Si prende il sentiero 20:
Si tratta di una stradina sterrata che sale a tornanti fino al Rifugio Scotoni:
Si prosegue ancora per il sentiero 20, che ora sale lungo una valletta con torrente:
Si raggiunge così il bivio con il sentiero 20b, che si prende, arrivando subito al Lago di Lagazuoi:
Si costeggia il lago seguendo una traccia tra i mughi, che poi inizia a salire sui ghiaioni che scendono dalla Forcella del Lago; si abbandona la traccia che sale per prenderne una che traversa verso sinistra, mirando alla base della parete a sinistra della Cima del Lago:
Leggermente a sinistra del punto più alto del ghiaione alla base della parete, giusto a sinistra di un camino, si trova l'attacco:
L1, L2, L3, L4: Si risale lo zoccolo, mirando al punto in cui la cengia si raccorda con la parete, circa 160 m più in alto, riconoscibile da una zone di rocce gialle soprastanti.
La salita avviene senza via obbligata; un occhio attento aiuterà a seguire la linea più facile e con roccia più salda:
Nelle prime due lunghezze, di circa 40 m ciascuna, si tende a spostarsi un po' a sinistra, mentre nelle successive due, di circa 50 m ciascuna, si procede sostanzialmente dritti o verso destra.
Si trova una prima sosta su chiodi:
Una seconda sosta su clessidra:
una terza sosta su chiodi:
Si sale su roccia buona, di III grado con passi di IV-:
La parte finale, in un diedro con lama a destra
porta sulla cengia, alla quarta sosta, su chiodo:
175 m, III, passi di IV-.
Cengia: si traversa a destra per una cinquantina di metri, senza raggiungere il diedro (variante possibile ma un po' più ostica). L'attacco della quinta lunghezza si trova sotto una nicchia, in corrispondenza di uno spit.
50 m, 0
L5: Si sale nella nicchia
poi si procede in diagonale verso destra; subito a destra di un'altra nicchia si trova una buona clessidra su cui fare sosta:
15 m, IV, IV-, 2 chiodi, sosta su clessidra
L6: Si traversa a destra fino al diedro e si inizia a salire lungo di esso, trovando vari chiodi di via:
Si arriva a una cengetta, dove poco a sinistra del diedro si fa sosta su due chiodi:
35 m, IV, 5 chiodi, sosta su due chiodi
L7: Si sale ancora lungo il diedro, o appena a sinistra, fino al trovare una nicchia con due clessidre, su cui si sosta:
45 m, IV e IV-, chiodo, sosta su clessidre
L8: Si sale ancora nel diedro, e dove si biforca, si prende quello a destra:
Si raggiunge una cengia con massi, uno dei quali è utilizzabile come spuntone per la sosta:
35 m, IV- e IV, chiodo, sosta su spuntone
L9: Si aggira lo strapiombino salendo in obliquo a sinistra (2-3 metri, non di più), per poi tornare al diedro:
Lo si segue fino alla sosta su grossa clessidra, leggermente a sinistra del diedro:
35 m, IV, passo di IV+, chiodo, sosta su clessidra
L10: Si segue il filo del magnifico diedro fessurato:
raggiungendo l'uscita della via.
25 m, IV, sosta su spuntone
Per la cima: Per facili tracce di sentiero si raggiunge prima il libro di vetta (ometto) e poi la Cima del Lago. Spettacolare il panorama in tutte le direzioni: le Conturines, il Gruppo di Fanis, il Lagazuoi, e l'omonimo lago:
e più lontano vari gruppi dolomitici, tra cui Marmolada e Sella:
Dalla cima si torna all'uscita della via, per poi scendere prevalentemente verso sud-est, per tracce di sentiero e ometti, con qualche tratto di facile disarrampicata:
Si raggiunge così il punto di calata, su grossa clessidra, con cordini e maglia rapida:
La calata è lunga poco meno di 30 m.
Si prosegue per tracce (possibilità di una seconda, breve calata) fino a scendere nel vallone, in prossimità della Forcella del Lago, dove si scende per il sentiero 20b:
Si arriva così al Lago di Lagazuoi, da dove si ripercorre a ritroso il sentiero di andata.
■ gb, 2014-07-17
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