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Descrizione
Escursionismo

CIMA TOSA

per Via Migotti, da Rifugio Brentei

Cima Tosa
salendo per la Via Migotti

Cima Tosa, la più alta elevazione delle Dolomiti di Brenta, garantisce panorami veramente eccezionali, se si ha la possibilità di salirvi in una giornata di meteo favorevole. Delle due possibilità di salita più facili, la Via Migotti è quella che richiede maggior fatica, ma ripaga con una lunga e bella arrampicata, sebbene facile, che offre scorci panoramici sempre più spettacolari via via che si guadagna quota.

Nel complesso, questo itinerario ha anche il pregio di mostrare in una sola giornata molti dei diversi volti e sfaccettature di questa zona del gruppo montuoso.

Tra l'attrezzatura non dovrebbe mancare un paio di ramponi, il necessario per calarsi in corda doppia, e il necessario per l'assicurazione lungo i tratti di ferrata e la salita in conserva della via.

Nota dell'autore: Ringrazio molto l'amico Giovanni e gli amici Flavio e Antonio, che in due diverse occasioni hanno condiviso questo itinerario con me, e che compaiono in varie fotografie.


Avvicinamento

Dal Rifugio Brentei si prende il sentiero 327, intitolato a Daniele Martinazzi. Il sentiero scende nell'avvallamento tra il rifugio e il Crozzon di Brenta:

Poi risale sull'altro versante, aggirando la base del Crozzon:

Si entra così in un ampio e lungo vallone, che si risale non senza fatica, in direzione della Vedretta dei Camosci e dell'omonima Bocchetta:

Si evita buona parte della vedretta, prendendo un sentiero attrezzato sulla sinistra, identificabile da bolli bianco-rossi visibili da lontano:

Questa variante porta a percorrere un rialzo sul lato sinistro del vallone, che porta direttamente verso la parte alta della vedretta:

Ma anziché dirigersi verso la Bocchetta dei Camosci, occorre poi puntare a sinistra, verso la Bocca d'Ambiez:

Sulla sinistra, un tratto di ferrata permette di evitare la risalita dell'ultima parte della vedretta. L'attacco della Via Migotti si trova lungo il tratto finale della ferrata, prima della Bocca d'Ambiez, in corrispondenza di un bollo rosso.


Salita

Si risale la parete, cercando la linea di salita più facile e le rocce più salde:

Si raggiunge così, dopo aver salito 60-80 m di parete, in discreta esposizione, una spalla, dalla quale appare piuttosto evidente il lungo canale in cui si svolge il resto della salita:

Si sale in un alternarsi di terrazzini, muretti e rampe, senza particolare esposizione o difficoltà, su roccia dalla qualità più che soddisfacente, per nulla levigata, al contrario di quella che si trova lungo la Via Normale. Segni rossi e ometti, oltre ad anelli cementati regolarmente distanziati lungo buona parte della salita, segnano qua e là la via.

Nella parte alta del canale, via via che questo si allarga, ci si tiene piuttosto sulla destra, per emergere infine presso la cima (grande ometto):

In breve si raggiunge la vetta. La vista spazia a perdita d'occhio in tutte le direzioni, e comprende sia i rilievi circostanti del gruppo, che numerosi altri gruppi montuosi. Spettacolare ad esempio la vista in direzione della Presanella:


Rientro

Si prende in direzione est, aggirando l'uscita del Canalone Neri, e seguendo i frequenti ometti:

Si raggiunge il bordo di un primo, ampio anfiteatro, entro cui si scende, poi il bordo di un secondo anfiteatro, non dissimile dal primo, entro cui si scende nuovamente, fino ad arrivare al bordo di una parete, dove si trova il primo punto di calata:

Una calata di circa 20 m porta ad un terrazzino con un secondo punto di calata. Una calata di circa 25 m porta ad un altro terrazzino, da quale si scende de-arrampicando su roccette di I grado e scendendo per tracce, incontrando in breve il sentiero 358, che si prende e si percorre lungamente fino al Rifugio Pedrotti.

Dal Rifugio Pedrotti si prende il sentiero 305 fino alla Bocca di Brenta. Da lì, per il sentiero 318, si scende la Val Brenta Alta:

Dopo una lunga discesa e traversata, che comprende all'inizio tratti di nevaio e brevi scarpate rocciose attrezzate con cordino, si raggiunge infine il Rifugio Brentei.

gb, 2013-09-04

Da leggere

3000 delle Dolomiti

Le vie normali

di Roberto Ciri, Alberto Bernardi, Roby Magnaguagno

Editore Idea Montagna

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