da Obereggen / Oberholz
Uno degli itinerari più classici e più belli delle Dolomiti, vario e molto panoramico, moderatamente impegnativo. Davvero interessanti, e in un paio di casi leggermente più impegnativi della media del percorso, i passaggi in forcella tra una cima e l'altra, talvolta su grossi massi incastrati.
Viene qui presentato il percorso con partenza da Olberholz, località raggiungibile da Obereggen per seggiovia. Nonostante questa facilitazione, lo sviluppo del sentiero è comunque degno di nota, con i suoi circa 12 Km. Consultare preventivamente giorni e orari di apertura dell'impianto di risalita.
Il dislivello tra punto di partenza e altitudine massima non raggiunge gli 800 metri, ma le frequenti brevi discese e risalite lo accrescono sensibilmente.
Dalla SS 620 della Val d'Ega, presso Novale si devia sulla SP 76, dove si procede fino a Obereggen, dove si trova ampio parcheggio.
Con la seggiovia Oberholz si raggiunge in breve quota 2096.
Scesi dalla seggiovia, si imbocca il sentiero 18, seguendo le indicazioni per la Forcella dei Camosci:
Si segue la stessa indicazione anche poco dopo, ad un bivio:
Si sale costantemente, a zig-zag
con un singolo breve e facile tratto attrezzato:
Si continua a salire
fino a scollinare
e risalire ancora
con un tratto su facili roccette
e infine un'ultimo tratto di sentiero in salita, per poi addentrarsi in una serie di vallette:
Le si percorrono in saliscendi
fino ad arrivare in vista alla Forcella dei Camosci, 2636 m:
La si raggiunge circa dopo 1 ora e mezza di cammino.
Dopo averla superata, si entra in un ampio anfiteatro dall'aspetto lunare, dove lo sguardo abbraccia il corpo centrale del gruppo:
Si traversa ora lungamente in costa
e poi sul fondo dell'anfiteatro (ad un paio di bivi si segue l'indicazione Latemarspitze):
Si sale infine verso la Forcella Campanili, 2600 m
e la si raggiunge circa 45 minuti dopo la Forcella dei Camosci. Si indossa l'attrezzatura da ferrata:
Spettacolare il panorama, inclusa una vista sul Rosengarten / Catinaccio:
Si prende verso est, seguendo la traccia di sentiero, ma prestando molta attenzione, anche per il proseguo, a seguire ometti e segni bianco-rossi, tralasciando le ingannevoli tracce che talvolta si presentano.
Si sale verso le prime torri che il sentiero attrezzato costeggia
fino a raggiungere i primi cordini:
Si procede per lo più orizzontalmente, con occasionali salite:
Poco dopo una risalita su terreno erboso
si giunge alla prima forcella e la si attraversa:
Colpisce il colore molto scuro della roccia, indice della sua origine totalmente differente dal corpo delle cime. E' anche impressionante il profondo orrido che si apre tra una cima e l'altra, ben visibile mentre si attraversa la forcella.
Si procede di nuovo come prima, con tratti orizzontali
e occasionali salite:
Dopo una breve ridiscesa
si attraversa la successiva forcella, su masso incastrato:
Si procede ancora, come prima
Senza particolari indicazioni, una traccia si dirama dal sentiero sulla sinistra. Si tratta di una digressione, facoltativa, per il Cimon del Latemar:
Si raggiunge così la vetta, a quota 2846 m. Sono passate circa tre ore e mezza dall'inizio del cammino, e ci si trova circa a metà della gita:
I panorami spettacolari ripagano abbondantemente i quindici minuti di salita aggiuntivi.
Ecco una vista sulla Val d'Ega, con il piccolo Lago di Carezza:
Si ridiscende con cautela, non necessariamente seguendo esattamente la stessa traccia, fino a confluire nuovamente sul Sentiero dei Campanili, procedendo di nuovo verso est:
Si oltrepassa una piccola forcella
per proseguire ancora
fino a una forcella più grande, dove il breve tratto in discesa, ben attrezzato con cordino e staffe, impegna un poco le braccia:
Si attraversa
e si risale sull'altro lato:
Poi inizia un discreto tratto in discesa
che punta verso il Bivacco Rigatti:
Finisce il cordino e per sentiero si raggiunge il bivacco:
Si prende ora il sentiero che punta in discesa, di nuovo il numero 18:
Si risale poi
e si traversa, lungamente, quasi sempre in piano, su ottima traccia di sentiero, via via meno esposta:
La traccia infine scende fino a ricongiungersi con il sentiero di andata, dopodiché si procede a ritroso, verso la Forcella dei Camosci:
La si riattraversa,
si ripercorrono le vallette in saliscendi,
e la lunga discesa verso la seggiovia:
■ gb, 2018-09-09
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